LA MISURA DELLE COSE NELLA TESTA DELLA GENTE
di Giorgio De Biasi
Stamane al bar della Piazza ne discutevano con serenità e moderazione. Parlavano di Macerata, di Berlusconi, di Salvini, di Renzi, della Meloni, di Di Maio e della Boldrini.
Ne parlava la signora Pina, rivolgendosi alle altre anziane signore che ogni mattina bevono il caffè con lei.
“”Ormai – ha detto – sono gli uni contro gli altri. Ci sono quelli che stanno con gli extracomunitari e ci sono quelli che non li vogliono proprio. Questi ormai non ragionano più. Tutti si scagliano contro tutti. È una guerra di parole, di insulti, di volenza verbale che mi fa paura.”
“Pina – gli si rivolge la Rita – a me è Salvini che mi fa paura “el me speventa” (mi spaventa) ma cosa vuole fare? Metterli tutti sui vagoni merci come ha fatto Hitler con gli ebrei?
“Ma no. Ma no” Dice la signora Giovanna. “Le spara grosse perché siamo in campagna elettorale e lui crede di vincere andando contro gli immigrati.”
“Le minga ischi (non è così) – interrompe la Pina – in tutte le discussioni prevalgono le grida, la discussione è sempre feroce, gli insulti reciproci. Non si può più guardare la televisione e capire cosa dicono. Le tasse, i clandestini, il lavoro uno inizia a parlare e gli altri gli gridano contro. Ma mi disi (io dico) Berlusconi, Renzi, Salvini, democristiani e comunisti sono già stati tutti al governo, chi prima e chi dopo, hanno governato e adesso ci vengono a dire che va tutto male dimenticandosi di quello che non hanno fatto quando potevano farlo.”
“Te se ste disi Pina (lo sai cosa ti dico Pina) – interrompe Rita – mi sun straca (io sono stanca) di tutto questo gridare, di tutto questo livore. Non si può più ragionare senza coltello tra i denti. Ma guarda dove ci hanno portato con le loro grida. Non hanno misura. La gente non capisce e se poi uno va fuori di testa come quello di Macerata volano gli stracci e finisce che è colpa di tutti e colpa di nessuno.”
“Alora se femm (allora cosa facciamo) – sollecita la Pina.
“Allora facciamo che io non voto chi grida. Non voto chi non ha misura nelle cose. Non voto chi è contro sempre e comunque pensando di cavalcare la tigre. Guarda io lo so come finirà. L’italia l’è on paes de vecc (l’Italia è un paese di vecchi) che vogliono stare calmi e sereni con i me neudin (con i miei nipoti). Mi tel disi adess (Io te lo dico adesso) se ghe de fidass (se c’è da fidarsi) mi me fidi del Renzi e del Berlusca (io mi fido di Renzi e di Berlusconi) se se meten insema ciapi una ciuca tal quela del 45 (se si mettono insieme prendo una sbronza come quella del 45).”
Ho salutato la signora Pina che mi conosce da piccolo quando andavo a prendere il pane nel suo forno. Mi ha guardato e mi ha sorriso aggiungendo: “Meno male che mi manca poco da vivere. Guarda Giorgio dove ci hanno portato. Em fa una guera per nient (abbiamo fatto una guerra per niente).
Appena fuori dal bar, Carlo che ha bevuto il caffè con me, mi guarda e dice: È vero più la campagna elettorale va avanti e più lo dicono in tanti: Renzi e Berlusconi sono i più credibili e se si mettono insieme sistemano l’Italia.”