UN PROBLEMA SERIO
UNA DECISIONE DIFFICILE
di Giorgio De Biasi
Lo svolgersi della giornata odierna caratterizzata dalla decisione assunta dal M5S, Lega e Fratelli d’Italia di non votare il Governo che il Presidente della Repubblica Mattarella intende mandare davanti alle Camere per un voto di fiducia porta a nuove elezioni che, secondo questo osservatore principiante, non daranno lo stesso risultato di quelle del 4 marzo scorso se gli elettori del centro destra affronteranno un problema serio e sapranno prendere la decisione giusta.
Questi 70 giorni passati hanno illuminato uno scenario politico dentro al quale possiamo ben notare, per la prima volta nella storia d’Italia, la profonda crisi di uno Stato che chiama gli elettori ad un nuovo voto con la stessa legge elettorale che ha reso inutili quelle del 4 aprile scorso.
Molti commentatori affermano che con la stessa legge elettorale il risultato complessivo si scosterà di pochi decimali rispetto a quello scaturito dalle urne di marzo.
Questa convinzione si basa, a mio giudizio, sul fatto che la colpa della mancata formazione potrà essere distribuita in pari misura fra tutti i partiti politici a causa dei veti, delle ripicche e dell’incapacità di abbandonare le alleanze elettorali.
Nei prossimi giorni verificheremo se Berlusconi darà ascolto a Salvini negando la fiducia al Governo di Garanzia o se, invece, si schiererà con il PD per sostenerlo.
Staremo anche a vedere se Salvini, scrollatosi di dosso Berlusconi e Meloni, troverà tempi e modi per ritornare a parlare con Di Maio con il quale ha sempre lasciato aperto il dialogo.
Se così fosse e l’Italia sarebbe governata da due forze politiche forti, populiste e antieuropee contrastate da un’opposizione debole nel parlamento e divisa al suo interno. Allora è ipotizzabile che il nostro Pese corra il rischio di vedere materializzarsi una o più forze politiche extraparlamentari che ricorrerebbero alla “piazza” per supportare la minoranza parlamentare debole e/o sfidare politicamente il governo su di un terreno più agevole.
Qualora, invece, si dovesse andare a nuove elezioni con questa legge elettorale risulterà evidente che trattasi di un vero e proprio “ballottaggio” tra Lega e M5S e, in questa caso il problema maggiore lo dovrà affrontare il centro destra.
Di fonte alla possibilità concreta che il M5S arrivi senza colpo ferire oltre il 40% e sempre di fonte alla possibilità concreta che la Lega difficilmente raggiungerà da sola il 40% dei consensi l’elettore di centro destra si troverà di fronte a questo serio problema:
• anche in caso di analoga coalizione di centro destra: cosa faccio voto Berlusconi o Meloni togliendo ossigeno a Salvini o dirotto il mio voto di Forza Italia o Fratelli D’Italia sulla Lega?
Così ragionerà l’elettore di centro destra che “vuole vincere” ma che sa bene di non poter vincere se non darà ad una delle tre forze politiche che compongono il centro destra la totalità dei voti espressi dall’elettorato in cui si identifica.
Nulla di diverso è possibile stante la natura stessa del “ballottaggio” con una forza politica che ha escluso Berlusconi e Forza Italia dai suoi contatti.
Problema serio e decisione difficile attendono l’elettorato di centro destra che: o si chiude all’opposizione insieme a Berlusconi o tenta di vincere senza di lui ma con i voti di quanti per lui hanno sin qui votato.
Quel centro destra “unito” sotto una sola bandiera, con un Salvini Leader sin dal primo istante, e la cui composizione politica sarà contraddistinta da populismo ma anche dal pragmatismo dei nuovi entrati, potrebbe essere quel partito capace di sconfiggere il M5S.