SIAMO ALLA FRUTTA
di Carmine Fioriti
NONOSTANTE CENTINAIA DI CONFLITTI NEL MONDO , NEI CONFRONTI DEI QUALI L’ONU DOVREBBE IMPEGNARSI IN RAGIONE DEL SUO SCOPO PRIMARIO, L’ATTENZIONE DI TALE ORGANISMO ADESSO E’ RIVOLTA… ALL’ITALIA!!!!! ””per valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom»
Le Nazioni Unite sono state fondate il 24 Ottobre 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, per preservare la pace e la sicurezza collettiva grazie alla cooperazione internazionale.
NEL MONDO, OGGI, SONO PRESENTI , DI SICURO, I SEGUENTI CONFLITTI:
Aceh
Aceh è una provincia autonoma dell’Indonesia, situata nell’estremità settentrionale dell’isola di Sumatra. Dal 1976 è teatro di una guerra tra i ribelli del Movimento Aceh Libero (GAM) e l’esercito indonesiano. Afghanistan. Nonostante la morte del leader talebano, il conflitto procede da 17 anni, e i morti sono più di 110.000, la maggior parte dei quali civili.
Algeria
Dopo 100.000 morti (150.000 secondo bilanci indipendenti) la guerra non è ancora conclusa, sebbene attualmente stia attraversando una fase di relativa tranquillità.
Burundi
L’ultimo decennio di guerra tra le due maggiori componenti etniche del Burundi, i Tutsi e gli Hutu, iniziato nel 1993, ha provocato almeno 300.000 morti ed un milione di sfollati. Dopo un’interruzione nel 2004, sono ricominciate le guerre civili etniche.
Colombia
Da quasi quarant’anni la Colombia è sconvolta da una sanguinosa guerra civile tra governo, paramilitari e gruppi ribelli di estrema sinistra. All’origine di questo conflitto (300.000 morti)
Congo R.D.
Si combattono sul territorio congolese gli eserciti regolari di ben sei Paesi per il controllo dei ricchi giacimenti di diamanti, oro e coltan del Congo orientale. Almeno 350mila le vittime dirette di questo conflitto, 2 milioni e mezzo contando anche i morti per carestie e malattie causate dal conflitto.
Costa d’Avorio
In Costa d’Avorio, ex colonia francese, dopo un decennio di guerra civile, nel 2003 sono stati firmati accordi di pace, ma la situazione è rimasta instabile, nonostante le prime elezioni libere del 2010.
Egitto
Nella penisola del Sinai, da alcuni anni a questa parte il governo egiziano si è spesso scontrato con gruppi di fondamentalisti islamici armati.
Eritrea-Etiopia
Dopo un rapido deterioramento dei rapporti tra i due Paesi, nel 1998 le truppe di Asmara decidono di varcare il confine, dando inizio a una guerra a tutto campo (1998-2000). Dopo 2 anni di conflitto e decine di migliaia di vittime (più di 70.000), Etiopia ed Eritrea cessano le ostilità e si affidano all’Onu ma i due Paesi sono ancora ben lontani dall’aver trovato un accordo.
Filippine
Dal 1971 i musulmani di Mindanao hanno iniziato una lotta armata per l’indipendenza dell’isola. La guerra tra l’esercito di Manila e i militanti del Fronte di Liberazione Islamico dei Moro (MILF) ha causato fino ad oggi 150mila morti.
Yemen
In questp Paese la situazione politica è molto complessa. Da una parte, vi è un conflitto tra i ribelli sciiti Houthi e il governo di Abed Rabbo Mansour Hadi, appoggiato dall’Occidente. Dall’altra parte vi è un secondo conflitto, quello tra i terroristi di al-Quaeda, che nello Yemen hanno la cellula più potente (AQAP), e il governo yemenita, sostenuto dagli Stati Uniti.
Israele-Palestina
Un lungo conflitto, che affonda le sue radici nel dopoguerra. Dopo oltre mezzo secolo di guerre e di patti storici, di atti terroristici e di speranze di pace andate in fumo, il sogno di “due popoli due Stati” resta purtroppo ancora un’utopia.
Libia
Nel 2014 è scoppiata una seconda guerra civile tra due coalizioni. Poco dopo è intervenuto anche lo Stato Islamico, con la conquista di Sirte. I morti sono più di tremila, e la guerra civile non sembra fermarsi, anzi ultimamente sono divenute incerte anche le posizioni della tripolitania.
Kashmir
La rivolta del Kashmir, ancora in pieno svolgimento nonostante le incoraggianti iniziative di pace. La guerra si effettua per procura tra i due colossi asiatici Pakistan e India (che dispongono anche di testate atomiche).
Kurdistan
È più di mezzo secolo che i Kurdi distribuiti tra Turchia, Iraq e Iran auspicano la nascita di uno stato kurdo. Nemmeno l’arresto di Ocalan, leader del PKK Partito dei lavoratori curdi fondato nel 1973 su forte ispirazione marxista, ha interrotto i conflitti ulteriormente aggravati dal conflitto in Iraq.
Nepal
I guerriglieri maoisti del Nepal sono in lotta contro la monarchia costituzionale del re Gyanendra (creduto l’incarnazione del dio Visnhu) dal 1996.
Nigeria
La Nigeria è divisa in oltre 250 gruppi etnici-linguistici diversi. Le religioni principali sono il Cattolicesimo e l’Islam, ma anche molte religioni tradizionali dell’Africa. Queste differerenze religiose sono alla base dei conflitti sviluppatisi in questo paese. Negli ultimi anni le violenze più grandi provengono dal gruppo terroristico Boko Haram.
Repubblica Centrafricana
Dal 25 ottobre 2002 la Repubblica Centrafricana è stata dilaniata da una guerra civile che oppone i ribelli di François Bozizé, ex- capo delle forze armate, al presidente Félix Patassé, morto nel 2011. La guerra civile continua anche dopo la morte del leader.
Siria
Dal 2011 la Siria è dilaniata da una guerra civile, iniziata con l’obiettivo di ottenere le dimissioni del presidente Bashar al-Assad. A questo conflitto si è aggiunta la presenza e l’attività dello Stato Islamico. Secondo alcune stime, i morti finora sarebbero più di 300.000.
Somalia
Dopo l’uscita di scena del presidente Siad Barre nel 1991, è iniziata una violentissima guerra di potere tra i vari clan del Paese, guidati dai cosiddetti “signori della guerra”. Una spirale di violenze che, fino ad oggi, ha provocato quasi mezzo milione di morti
Sudan
La guerra civile in Sudan è in corso ormai da 20 anni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità dal marzo 2003 sono morte circa 70.000 persone. Attualmente nel Darfur muoiono circa 10.000 persone al mese.
Uganda
Una guerra civile che prosegue da più di 20 anni e che ha provocato una grave crisi economica. L’LRA è la forza ribelle che terrorizza le province del nord dell’Uganda fin dal 1987, abitate dagli Acholi, ai confini con il Sudan. Ed è proprio in Sudan che gli Olum (“erba” così vengono chiamati in lingua Acholi) hanno le loro basi e da lì partono molti dei loro attacchi.
Ucraina
Dal 2014 la situazione ucraina è sempre più complicata, a causa di una rivoluzione violenta che vede contrapposti alcuni gruppi separatisti al governo. La Russia è uno degli attori principali del conflitto.
NONOSTANTE TUTTI QUESTI CONFLITTI NEI CONFRONTI DEI QUALI L’ONU DOVREBBE IMPEGNARSI IN RAGIONE DEI SUOI COMPITI PRIMARI, LA SUA ATTENZIONE OGGI E’ L’ITALIA:
Abbiamo intenzione di inviare personale in Italia per valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom»: lo ha annunciato oggi a Ginevra Michelle Bachelet, neo Alto commissario Onu per i diritti umani, aprendo i lavori del Consiglio Onu per i diritti umani, riunito fino al 28 settembre, precisando che una squadra sarà inviata, per motivi analoghi, anche in Austria.
ROBA DA MATTI!!!!
MA DOBBIAMO CONTINARE A TOLLERARE TUTTO QUESTO AI DANNI DELLA NOSTRA PATRIA PER SEMPRE?????