UN GIURAMENTO – UNA BANDIERA – UNA DIVISA
di Giorgio De Biasi
Nel mentre ieri sera seguivo a tarda sera la trasmissione televisiva “Quarta Repubblica” condotta da Nicola PORRO, nella pagina dedicata alla divisa della Polizia indossata da Salvini, sono rimasto più volte incredulo, stupito, deluso e arrabbiato dal dire si tutti gli ospiti che partecipavano al dibattito. Si di tutti quanti.
Infatti, tutti quanti sono partiti da un presupposto unicamente condiviso da tutti. Un presupposto che umilia la Polizia di Stato le sue donne ed i suoi uomini.
Vauro, Mughini ma anche Sgarbi e gli altri hanno lasciato passare il concetto che la “divisa della Polizia di Stato” è una “tuta da lavoro”.
Hanno poi esagerato i due appartenenti alla Polizia responsabili di uno sconosciuto sindacato di Polizia che hanno legato la “divisa” al salario percepito e alle questioni normative che pur affliggono il comparto sicurezza facendo così, anche loro credere, che la divisa sia una “tuta da lavoro”.
LA DIVISA NON È UNA TUTA DA LAVORO
È UN SIMBOLO, UN IMPEGNO, UN GIURAMENTO PRESTATO
IN FAVORE DELLE GENTE E PER LA GENTE
LA DIVISA DELLA POLIZIA DI STATO
È LA BANDIERA ITALIANA CHE OGNI POLIZIOTTO INDOSSA OGNI GIORNO
NON PER UN GOVERNO O UN MINISTRO
MA IN FAVORE DELLE GENTE E PER LA GENTE
Da questa verità doveva partire il confronto che, anziché esaltare il SIMBOLO SACRO per quello che rappresenta, ha finito per diventare importante non per quello che è ma perché la indossa il Ministro dell’Interno.
Se un Ministro dell’Interno la indossa per essere vicino alla Polizia va bene, se un Parlamentare la indossa per essere vicino alla Polizia va bene.
NON VA BENE INVECE
SE LA INDOSSANO QUELLI CHE DAL 1968 AD OGGI
L’HANNO FATTA OGGETTO DI SPUTI E INSULTI
A Lei signor VAURO non è consento indossarla così’ come non è consentito indossarla a quella sinistra oltranzista che predicava “Né con lo Stato né con le BR”, né a quelle organizzazioni sindacali che chiedevano il “Disarmo della Polizia”.
Io l’ho indossata dal 1966 al 2016 con onore sulle piazze di Milano, Torino, Genova. Sotto l’Università Statale di Milano dove molti politici di oggi l’hanno fatta oggetto di vergognosi sputi.
Annarumma, Custrà, Marino e tanti altri ci sono “morti dentro” per premettere a Lei signor Vauro di dire quello che oggi grazie alla Polizia può dire liberamente.
LEI LA NOSTRA DIVISA NON LA PUÒ’ INDOSSARE
Perché per Lei non è una “bandiera” ma un simbolo a cui opporsi, un simbolo sempre detestato e combattuto.
INVECE LA DIVISA DELLA POLIZIA DI STATO È UNA BANDIERA
DA SERVIRE E DA RISPETTARE
DA PORTARE IN PARATA CON ONORE ED A COSTO DI OGNI SACRIFICIO