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di Nicola IZZO
Dal confuso e inconcludente dibattito politico di questi ultimi mesi emerge una notizia ricorrente che dovrebbe impensierire seriamente i cultori della democrazia (quella vera) ed i celebranti della “Costituzione più bella del mondo”.
Mi riferisco alle affermazioni dei maggiori leader dei partiti di governo, Renzi per primo, sull’opportunità di far “sopravvivere” la legislatura fino all’elezione del Capo dello Stato in modo da scegliere una personalità, bontà loro, che persegua gli obiettivi politici declinati dall’attuale maggioranza a dispetto della sovranità popolare.
Che la politica degli ultimi anni non fosse esempio di etica, altruismo, cura del bene del Paese ci eravamo abituati, ma che fossimo arrivati al punto che il Capo dello Stato, rappresentante dell’unità nazionale, figura “terza” e “super partes”, così come definita in tutti i manuali di Diritto Costituzionale, dovesse essere di parte è l’ultima conferma del suo degrado morale e della cultura affaristica dei suoi rappresentanti.
Voler elevare alla suprema carica dello Stato una persona “di parte” mantenendo per questo in vita una legislatura già morta è totalitarismo sostanziale.
La maggioranza parlamentare di questo governo è ampiamente consapevole del suo essere minoranza nel Paese e questo non sulla scorta di sondaggi ma dei risultati costanti ed oggettivi di tutte le competizioni elettorali degli ultimi tempi.
Questa accolita, minoritaria di fatto, in contrasto con la volontà popolare, progetta di eleggere un Presidente della Repubblica partigiano calpestando il principio della sovranità popolare, principio che è al primo posto nella scala dei valori della nostra Costituzione.
Un tale disegno concretizza una condotta eversiva a danno dei principi costituzionali.
Se questo Paese ha ancora un garante dell’unità e dei principi costituzionali si impedisca questo progetto eversivo.
Circa i poteri di scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica, riporto il pensiero del Prof. Balladore Pallieri, già ordinario di Diritto Costituzionale nell’Università Cattolica, in Manuale di diritto costituzionale, capitolo “Il presidente della Repubblica”, pag.197.