O PRIMA O POI SUCCEDERÀ – ESCLUDERE NON SERVE
di Giorgio De Biasi
In Polizia dal 1966, ho svolto dal 1967 al 1974 la mia professione svolgendo un bel po’ di servizi di ordine pubblico nel Nord-Italia.
Piazza San Babila, il Corriere della Sera, Piazza 5 Giornate e la Statale a Milano; Piazza De Ferraris a Genova; Fiat Mirafiori a Torino erano luoghi in cui arrivavamo alle prime luci dell’alba e lasciavamo alla sera, se tutto fosse andato bene.
Otto lunghi anni in cui ho visto l’odio politico salire giorno dopo giorno, comizio dopo comizio, manifestazione dopo manifestazione, contrapposizione su contrapposizione.
Otto lunghi anni i cui ho visto i manifestanti passare dai sampietrini di Milano, ai bulloni di Mirafiori, ai ganci dei Portuali di Genova, alle “bottiglie molotov” alla “bomba a mano” che giovedì 12 aprile 1973 ammazzava Antonio Marino, alla bomba delle “Brigate Operaie per il Comunismo” che ammazzava il 15 luglio 1981 l’artificiere Luigi Carluccio, alla pistola che ha ammazzato 14 maggio 1977, a Milano Antonio CUSTRA ed al tubo “Innocenti” che ha ucciso Annarumma.
Dopo il 68 non si sono più fermati. Non si sono fermati quelli di destra e non si sono fermati quelli di sinistra in un crescendo di insulti, di guerre verbali, di slogan denigratori, di reciproche offese. Poi hanno superato le piazze e sono andati a cercare “i nemici” sotto le loro case. Li hanno picchiati e anche uccisi. Poi si sono costituiti in “bande armate”.
La politica non li ha saputi fermare. Non ha saputo reagire. Non si è accorta che sotto sotto germogliava il seme della violenza più assurta del terrorismo rosso e nero.
Prima Linea, Potere Operaio, Brigate Rosse, Ordine Nero, Ordine Nuovo, Brigate Operaie per il Comunismo, Nuclei Armati Rivoluzionari, Rosa dei Venti, Gruppi Armati Proletari, GAP, Unità Comuniste Combattenti hanno seminato violenza e morte che solo dopo la pubblica condanna della sinistra, della destra sinistra e di un centro cardine della stabilità politica, è stata combattuta e vinta.
Quel clima io lo rivedo oggi nell’estremismo verbale che connota le trasmissioni televisive, lo rivedo oggi nel giustizialismo e nella demagogia senza proposta politica di alcuni movimenti; lo rivedo oggi nello “stallo” dei Governi incapaci di assumere decisioni, come lo rivedo nel declino di quel potere “legislativo” che concede alla Magistratura spazi interpretativi capaci di smontare ogni e qualsiasi legge che non sia stata precedentemente concordata.
Quel clima lo rivedo oggi nell’atteggiamento della Chiesa Cattolica più teso ad affermare quel ruolo di “Chiesa della rivoluzione” tanto caro alla Chiesa Sudamericana dove la gente moriva sotto feroci regimi dittatoriali, piuttosto che finalizzato ad affermare la parola e la verità di Dio.
Ecco perché mi sento di poter affermare:
• cari partiti di destra e di sinistra
• cari movimenti M5S e Sardine
• cara Chiesa, cattolica
• caro 4° Potere del WEB, della TV e della Stampa
ATTENZIONE che prima o poi – se andiamo avanti così – UNO SCEMO con una “bomba” in tasca e pronto a farla esplodere, può uscire sia da casa mia come da casa vostra.
ATTENZIONE, escludere non serve perché l’esclusione prevede sempre una reazione contraria all’esclusione.
IL DIALOGO senza pregiudizio è quello che serve ma dubito che voi siete capaci di attuarlo.