I COMUNISTI, VAURO, LE FOIBE E GLI ITALIANI ESULI
di Giorgio De Biasi
Giorno del ricordo al sacrario di Basovizza.
Durante la commemorazione, quando Maurizio Gasparri ha preso la parola, la delegazione del Partito Democratico composta da Debora Serracchiani, Luigi Zanda, Tatjana Rojc, il vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia Francesco Russo e la segretaria DEM di Trieste Laura Famulari, ha abbandonato la cerimonia in pieno dissenso come si evince dalle parole della Serracchiani che sui social scrive:
” Come ogni anno il Partito Democratico è presente alla Foiba di Basovizza a rendere omaggio alle vittime e agli Esuli dell’Istria, Fiume e Dalmazia. Il #GiornodelRicordo deve rimanere una solennità in cui si condivide pietà e giustizia, non un palcoscenico per la destra sovranista…”.
Dimentica la Serracchiani che Gasparri non era a Basovizza come dirigente dell’ex M.S.I. e di Forza Italia ma come Rappresentante del Senato quale Vicepresidente.
Non ho mai tifato per un Gasparri, nato dopo il fascismo nel 1956 così come non ho mai apprezzato una Serracchiani, nata dopo il comunismo nel 1970.
Riconosco però il diritto della Serracchiani di festeggiare il 25 aprile la vittoria sul fascismo ricordando le pagine scritte dalla resistenza condannando il fascismo, così come riconosco il diritto di Gasparri a riflettere sulla “resistenza” e condannare, nel giorno del ricordo, i massacri delle “Foibe” perpetrati dai comunisti titini.
L’abbandono della cerimonia, contrariamente a quanto afferma la Serracchiani, non ha visto la destra salire sul palcoscenico sovranista ma, bensì, ha visto i DEM – Serracchiani in testa – pronti a cogliere l’occasione, fornita dalla presenza di Gasparri, di rimarcare l’inopportuna presenza della “destra sovranista” – intendi fascista – non ritenuta degna di parola e neppure degna di ricordare.
Sottile ed abile mossa tesa a far credere agli italiani che i massacri comunisti delle Foibe sono poca cosa di fronte ai massacri perpetrati dal fascismo.
Se questa tesi può anche essere accettata ciò che non è possibile accettare è la mancanza di rispetto che la delegazione DEM, allontanandosi dalla cerimonia, ha inflitto agli italiani morti nelle Foibe.
Come se non bastasse ecco che arriva il prode Vauro che, con una vignetta sbagliata sorregge la Serracchiani con la quale concorda ricordando che nel discorso alle truppe del 1942 Mussolini disse: “So che in patria siete ottimi padri di famiglie, ma in queste terre non sarete mai abbastanza stupratori, ladri e assassini’” https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2020/02/10/giorno-ricordo-vauro-trucido-strumento-propaganda-sovranista-neofascista_DDc7J32fprimAxSP00KNrN.html
Vauro non ha però precisato che Palmiro Togliatti disse, su quei poveri profughi italiani: “Non riusciremo mai a considerare aventi diritto ad asilo coloro che si sono riversati nelle nostre grandi città, non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall’alito di libertà che precedeva o coincideva con l’avanzata degli eserciti liberatori. I gerarchi, i briganti neri, i profittatori che hanno trovato rifugio nelle città e vi sperperano le ricchezze rapinate e forniscono reclute alla delinquenza comune, non meritano davvero la nostra solidarietà né hanno diritto a rubarci pane e spazio che sono già così scarsi.”
(Da Profughi di Piero Montagnani su L’Unità – Organo del Partito Comunista Italiano – Edizione dell’Italia Settentrionale, Anno XXIII, N. 284, Sabato 30 novembre 1946)