Mercoledì 25 giugno 2010
Il MERCATO di Via Zuretti
di Giorgio De Biasi
RIUSCIRANNO A COMPRENDERE?
È arrivata la pagella del più grande dei miei nipoti, quello della prima media. Ottima ma non poteva essere differentemente visto che dal febbraio scorso è attaccato al PC con i suoi professori che non hanno mai mollato la classe.
Quella del più piccolo non è ancora arrivata ma si presume che sia ottima perché le due maestre della prima elementare (ops primaria) non lo hanno mai mollato mentre i genitori, con l’aiuto della nonna, lo hanno sempre seguito nei compiti “a casa”.
Sul piano dell’insegnamento professori e maestre sono encomiabili. Hanno fatto, con grande e ammirevole senso del dovere, molto più di quando la scuola ha chiesto a loro di fare.
Nulla è mancato e le nozioni del programma didattico sono entrate nella testa dei ragazzi. e meglio di così non si poteva fare.
Ciò che è mancato è stato il contatto fisico dei ragazzi con i compagni di classe.
Il più grande, quello della prima media, se l’è cavata alla grande. WhatsApp, Messenger e qualche videochiamata, non gli hanno fatto dimenticare i visi dei suoi compagni.
Le “confessioni giovanili” si sono svolte via WEB come per telefono sono passati sentimenti e paure. Si ritroveranno a settembre e la vita continuerà.
Il più piccolo, quello della prima elementare questa “vita virtuale” del più grande non ha potuto viverla. Gli sono mancate le “lacrime” provocate dagli innocenti litigi, gli è mancata la curiosità di vedere se il suo compagno di banco faceva bene le aste e scriveva bene le prime lettere. Gli è mancata quella promiscuità che immette l’alunno nel mondo della scuola ed il bambino nel mondo dei grandi. Gli è mancata la corsa nei corridoi della scuola durante l’intervallo, così come gli è mancata la mensa e quella “campanella” che organizzava la sua giornata.
Certo, anche il piccolo ritroverà a settembre i suoi compagni ma tutto non ricomincerà come prima. Questi “allievi della prima classe elementare” dovranno ricominciare da capo perché hanno perso un anno di vita.
Ecco perché un includente Governo con un inconcludente Ministro della Pubblica Istruzione che non hanno ancora comunicato la data di apertura delle scuole, ancor prima di stabilire la distanza tra i banchi dovranno occuparsi seriamente di loro.
Dovranno occuparsi di questi allievi della prima elementare a cui il COVID ha tolto le prime lacrime, i primi sorrisi, i primi litigi, le prime corse nei corridoi e quella prima “campanella” che alla mattina li faceva entrare in classe ovvero nel mondo ed al pomeriggio li riportava sereni a casa circondati dall’affetto dei genitori.
A questi amatissimi nipoti dovrà essere assicurato sin dal primo giorno di scuola quel supporto psicologico che consenta loro di comprendere ciò che è accaduto.
Ancora una volta, come sempre, la “maestra ed il maestro” segnano la vita dei nostri nipoti così come hanno segnato la nostra.
Confidiamo come sempre ed ancora una volta su di loro.