UNA PRIORITA’ DA NON SOTTOVALUTARE
Sbrigate le ultime formalità costituzionali con il passaggio delle consegne a Palazzo Chigi il Governo guidato dal Professore Draghi è da oggi operativo ed in attesa della legittimazione popolare che solo la fiducia del Parlamento italiano potrà concedergli o negargli.
Solo allora si conosceranno le priorità che, oltre a quelle già indicate dal Capo dello Stato nell’attribuzione dell’incarico, saranno iscritte in agenda nella pagina delle cose da fare in quel breve periodo di tempo che resta a Draghi prima della fine della legislatura nel 2023, ove non addirittura nel 2022 dopo l’elezione del Capo dello Stato.
Realizzare Insieme reputa quindi poco opportuno muoversi, sin da ora, sul terreno dei giudizi negativi o positivi su di un programma che ancora non si conosce.
Non sarebbe neppure giusto esprimere giudizi sulla composizione dell’esecutivo pur riconoscendo che Draghi ha chiamato al comune lavoro persone che, all’interno delle forze politiche dalle quali provengono, occupano posizioni riconducibili a diverse correnti di pensiero che hanno consistenze numeriche e peso politico propri.
Emerge invece con evidenza una “pace politica” condita da quei “buoni intenti” che tutti i partiti politici sembra abbiano siglato, con la sola eccezione di Fratelli d’Italia che si è posta all’opposizione pur non rinunciando a tutelare l’interesse degli Italiani anche mediante il voto favorevole su specifici e condivisi provvedimenti.
Pur non essendo ancora ipotizzabili i risultati che il conflitto tutto interno al M5S produrrà, forse determinando una seconda opposizione parlamentare, Realizzare Insieme giudica positivamente questa “pace” siglata nel livello centrale.
Ma, al tempo stesso, Realizzare Insieme teme che la pace del livello centrale libererà un serrato confronto nei livelli Regionali, Provinciali e Comunali dove ogni partito cercherà di rendere quanto più visibili quelle divergenze politiche che il Governo Draghi ha azzerato nel Parlamento e nel governo, ma non sul territorio.
Non si litigherà più alla Camera dei deputati ed al Senato della Repubblica ma, verosimilmente ci si scontrerà nei Consigli Regionali e in quelli Comunali delle grandi città.
In attesa del maturare dei tempi di una campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento il confronto politico, ora sepolto sotto i tappeti del Quirinale e di Palazzo Chigi, si materializzerà in periferia già in occasione delle campagne elettorali per l’elezione dei Sindaci dei grandi capoluoghi di Regioni, di Provincia e per il nuovo Governo Calabrese.
Durante queste campagne elettorali i temi nazionali finiranno per sostituire le problematiche locali mentre l’onda lunga del nuovo Governo e le decisioni che questo assumerà nell’imminenza del voto amministrativo influenzeranno l’elettorato locale.
Questa condizione di pace centrale e conflitto periferico potrebbe attivare incomprensioni nel Governo Draghi determinando uno stallo sulla scelta delle priorità. Non è inoltre da escludere la possibilità di un riposizionamento politico nel momento in cui Milano, Roma, Torino, Napoli. Bologna, Trieste, Caserta, Salerno, Benevento e altri 1.291 comuni dovessero esprime una forte e significativa maggioritaria vittoria dei partiti delle coalizioni di centro destra, o della sinistra, o del M5S.
Realizzare Insieme, ritenendo che tale scenario possa materializzarsi durante la campagna elettorale reputa opportuno un rinvio a settembre di tutte le elezioni amministrative già programmate per una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno 2021.
Questa dovrebbe essere, per il Governo Draghi, la prima decisione da assumere.
IL DIRETTIVO NAZIONALE