Realizzare Insieme lo aveva scritto non più tardi del 2 marzo scorso quando esternavamo con un post una convinta preoccupazione per la stabilità del governo Draghi derivante dalle fibrillazioni tutte interne al M5S ed al PD.
Un movimento ed un partito dentro ai quali si sono mai rimarginate quelle profonde ferite interne prodotte dal forzato accordo che ha permesso la formazione del Conte 2 solo ed unicamente per impedire il ricorso alle elezioni anticipate dalle quali il centro destra sarebbe uscito vincitore.
Questa comune e terribile paura di Salvini non ha poi evitato a Grillo e Zingaretti di ripetere lo stesso errore acconsentendo la nascita del governo Draghi nonostante il malumore esistente dentro al movimento ed al partito per l’innaturale convivenza con l’acerrimo nemico di entrambi Berlusconi e con quel Salvini giudicato dai grillini ancor più “traditore” di quanto non sia considerato tale dai DEM.
Il tutto ancora condito dalla “terribile paura” di procedere a quella verifica del consenso chiesta a gran voce da Fratelli d’Italia, unica forza politica mai compromessa nei due governi per coerenza di mandato con il proprio elettorato.
• Oggi la fibrillazione del M5S è divenuta larga frattura aperta da Davide Casaleggio con la sua pubblica iniziativa battezzata “Manifesto ControVento” che vuole: ″È arrivato il momento di riattivare i motori e cominciare la nostra corsa controvento”. Per proporre alla condivisione dei grillini, e non solo, principi e valori per ritornare a volare alto.
• Oggi la fibrillazione del PD è deflagrata con le dimissioni da Segretario di Nicola Zingaretti che, con un suo scritto su Facebook scrive: “Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni”.
Già nel primo pomeriggio soloni di ogni genere e trasmissioni straordinarie subito attivate dalle televisioni stanno esaminando e commentando l’accaduto senza affrontare la natura del vero contendere ovvero che:
• Movimento 5 Stelle e Partito Democratico non hanno trovato né troveranno il loro “spazio vitale” all’interno del Governo Draghi dentro al quale la “compattezza” dei partiti del centro destra li obbliga ad una collocazione subordinata, non solo nei confronti di Draghi, ma anche e soprattutto nei confronti del dei comuni e giurati nemici Salvini e Berlusconi.
Realizzare Insieme, che ormai da tempo, sembra poter esercitare con successo l’arte del prevedere i mutamenti di uno scenario politico già reso incerto per effetto della decisione del Presidente Mattarella di non sciogliere le Camere, teme che queste fratture interne al M5S ed al PD incidano negativamente sul governo Draghi.
Ma forse Conte riuscirà ad avere quei “pieni poteri” che non sono stati concessi a Salvini mentre Zingaretti, dopo la “manfrina” delle dimissioni si farà riconfermare al comando dal Consiglio Nazionale del partito. Anche se le dimissioni quando si danno non si ritirano mai.
Peccato che in mezzo a questa “perfetta bufera” ci sia la “brava gente”, ci siano i cittadini di un’Italia che, già giunta al suo estremo dal COVID, non merita d’essere vittima delle guerre interne del M5E e del Partito Democratico.
Milano 18,15 – 54 marzo 2021
IL DIRETTIVO NAZIONALE