C’È UNA CORTE A BERLINO.
di Luciano MENEGHETTI
Non so se è merito di Amato, politico dopo tanti giuristi, nuovo presidente della Corte costituzionale, ma questa volta quest’ultima ha assestato un duro colpo alle follie “progressiste”, bocciando i due referendum ideologici sulla liberalizzazione dell’eutanasia e delle droghe
Il primo, se passava, avrebbe eliminato il reato di “omicidio del consenziente”. Praticamente i promotori, per bypassare il parlamento che, secondo loro, non farà mai una legge per permettere l’eutanasia, volevano eliminare proprio il reato. Così dal giorno dopo uno poteva ammazzare una persona e poi cercare di farla franca dimostrando che quella aveva dato il consenso ad essere uccisa.
Capirete che si sarebbe aperta una voragine di situazioni criminali rischiosissime.
Il secondo referendum con la scusa di voler eliminare la sanzione per la “coltivazione” di droga, di fatto mirava a liberalizzarne l’uso.
Pensate che il quesito, tra le norme che voleva togliere di mezzo, prevedeva anche quella sulla misura accessoria della sospensione della patente per chi guida sotto l’effetto di stupefacenti.
Se il referendum fosse stato ammesso e fosse passato, avremmo avuto un paese in cui non si può guidare alticci, ma sotto l’effetto della cocaina si.
Se pensiamo che, come ci dicono le statistiche, i più gravi omicidi stradali sono commessi da guidatori cocainomani, capirete a quale assurdità saremmo andati incontro: dopo una cena in cui ti bevi due prosecchi, rischi che ti sospendano la patente. Se ti fossi fatto un paio di tiri di coca, invece, non avresti rischiato niente.
Bel paese che vorrebbe la sinistra.