di Giorgio De Biasi
I negoziati tra Ucraina e Russia al confine bielorusso si sono conclusi poco fa i ma si prevede un altro giro di colloqui ‘nei prossimi giorni’
La TASS riferisce che delegazioni rientreranno per riferire ai rispettivi Governi l’esito dell’incontro.
Quasi in contemporanea importanti agenzie di stampa hanno riferito di una telefonata tra Putin e Macron nella quale Putin ha comunicato al leader francese, Presidente di turno della UE, che un accordo sarà possibile solo dopo la “smilitarizzazione e de-nazificazione” di Kiev, “quando avrà assunto uno status neutrale”.
Il tutto mentre le TV europee mandavano in onda il Presidente Ucraino mentre firmava la richiesta Ucraina di aderire all’Unione Europea.
Il tutto mentre, per la prima volta, l’aviazione russa è entrata in azione bombardando.
A questo punto e indipendentemente dal fallimento del negoziato o di un accordo, una cosa appare certa.
Sia Volodymyr Zelens’kyj che Vladimir Putin non possono più tornare indietro.
Entrambi sono ormai prigionieri di sé stessi.
Putin è prigioniero delle sue paure derivanti dal vedere che la sua Russia Imperiale è circondata da una NATO sempre più desiderosa di espandersi.
Zelens’kyj, viceversa è prigioniero di sé stesso. Ovvero di quei suo ruolo di “eroe patriottico” che si è costruito addosso senza neppure considerare l’enorme pericolo incontro al quale andranno quei “civili” ucraini che, senza addestramento, si armeranno per combattere casa per casa.
Forse qualcosa si muove verso la pace.
· L’ucraina chiede di far parte dell’Unione Europea ma non chiede aderire alla NATO
· Gli USA di Biden non hanno un ruolo nell’attuale scenario che si dispiega solo in Europa
· Il ruolo di Macron e della Francia aumenta dentro l’Europa ed assegna all’Europa un importante ruolo nello scacchiere e nella NATO.
Ora tre cose restano importanti:
1) Putin, dopo quell’innalzamento dei bombardamenti aerei che sempre precede tutti i negoziati, deve correlare l’avanzata russa al negoziato che sarà sviluppato.
2) L’Unione Europea compreso il Regno Unito devono congelare l’invio di armi ad un paese sovrano che però non è parte della NATO.
3) Il Presidente Ucraino deve smettere di invitare soldati e mercenari ad entrare, anche senza passaporto, in Ucraina per unirsi all’Esercito e combattere i russi invasori.
Quando qualcosa, come oggi, si muove basta poco per bloccare ogni iniziativa e ogni speranza.
Con gli USA, esportatori di democrazia a carico degli altri, e con un Macron che si afferma come il soggetto più idoneo alla mediazione, il tutto dipende da Zelens’kyj e Putin.
Ci riusciranno solo quando comprenderanno l’uno che non è “un eroe patriottico” e l’altro che non è “il nuovo ZAR”.