di Luciano MENEGHETTI
Mai avrei creduto nella mia vita di essere d’accordo con un partito di estrema sinistra come “Sinistra alternativa” e con Alessandro Di Battista.
Il primo è l’unico movimento rappresentato nel nostro parlamento che ieri ha votato contro l’invio di armi all’Ucraina e contro tale invio, unico “politico” in Italia, si è espresso anche Di Battista.
È di tutta evidenza che l’invio di armi ad un paese in guerra durante il conflitto, viola l’art. 11 della Costituzione italiana che stabilisce che l’Italia ripudia la guerra come mezzo per risolvere le controversie internazionali.
La norma non significa solo che l’esercito italiano non fa la guerra, ma anche che non si devono usare armi italiane perché altri la facciano.
E l’art. 11 non distingue i casi in cui si debba stabilire chi ha ragione e chi ha torto.
È di tutta evidenza che l’Ucraina in questo momento ha ragione in quanto aggredita e la Russia ha torto, in quanto aggressore.
Tuttavia una cosa sono le sanzioni economiche e un’altra è la consegna di armamenti.
Ricordo un episodio storico significativo: allo scoppio della prima guerra mondiale gli Stati Uniti rimasero neutrali formalmente ma, di fatto appoggiarono i paesi dell’Intesa, Francia e Inghilterra, contro la Germania, iniziando a inviare materiali e armamenti attraverso l’Atlantico. Ad un certo punto, la Germania, stanca della situazione affondò con un siluro lanciato da un suo U-BOOT il transatlantico americano Lusitania, che, oltre a passeggeri, trasportava armi in Europa.
Questo spinse gli Stati Uniti ad entrare in guerra anche formalmente contro la Germania.
Quindi l’invio di armi a una delle parti di un conflitto, non è un fatto neutro.
Se tu rinunci in partenza alla via diplomatica, come ha fatto l’Italia d’accordo con tutti gli altri paesi europei e, di fatto, dichiari guerra alla Russia inviando armi all’Ucraina, pur con tutte le ragioni che ha quest’ultima, che sta vedendo morire i propri bambini sotto le bombe russe, non fai la cosa giusta.
Questo perché rinunci da subito a spenderti per far terminare la guerra e, di fatto, ne diventi uno degli attori.
Questa scelta dell’Italia e dell’Europa di essere partecipe della guerra a fianco dell’Ucraina, rinunciando a svolgere un ruolo di mediatore, oltre ad essere molto pericoloso sul piano militare, rischiando l’allargamento del conflitto e la guerra nucleare, è miope sul piano politico.
Infatti ieri il presidente ucraino Zelensky ha chiesto alla Cina di farsi mediatrice con la Russia per il cessate il fuoco.
Valeva la pena far assurgere una potenza comunista, autoritaria e dittatoriale come la Cina, a pacificatrice della situazione?