La pericolosità di un’arma nella mano di chi non la sa usare
di Giorgio De Biasi
La decisione assunta da molti Stati di fornire all’esercito ucraino armi convenzionali destinate ad aumentare la sua capacità operativa su terreno è una scelta sulla quale i Governi saranno chiamati a risponderne davanti alla storia indipendentemente da come si svolga o finisca il conflitto determinato dall’invasione dell’esercito russo in territorio ucraino.
Fornire un’arma anticarro o un fucile d’assalto ad una persona che non conosce l’arma e non ha quella confidenza e quell’addestramento necessario per farla funzionare significa “esporre” quella persona ad un elevato pericolo di morte.
Nella guerriglia, ma non solo, l’arma più diffusa e facile da utilizzare è il AK47 meglio conosciuto come “kalashnikov” che può sparare con velocità impressionante da 30 a 60 colpi ovvero, quanti ne contengono i due caricatori che possono essere inseriti nell’arma.
Mentre un caricatore da 30 colpi si svuota in meno di un minuto, la sua ricarica con proiettili 7,62 × 39 mm. impegna un soldato esperto per non meno di 8-9 minuti.
Considerato che generalmente l’arma in dotazione individuale viene utilizzata negli scontri ravvicinati è possibile ipotizzare che il tempo necessario per la ricarica, ovvero il tempo in cui il combattente non addestrato resta disarmato di fronte ad un nemico bene addestrato, possa allungarsi a tal punto da esporre colui che non è sorretto dalla conoscenza dell’arma nonché dall’addestramento allo sparo ed al caricamento, ad un serissimo pericolo di morte.
L’utilizzo di persone combattenti non addestrate alla resistenza difensiva sia urbana che boschiva deve necessariamente essere supportato da un’idonea preparazione tecnico-operativa ancor prima di una visione tattica della guerriglia da condurre.
Qualora e per effetto di una debolezza militare si renda necessario ricorrere alla guerriglia boschiva o urbana per difendere un territorio deve mettersi nel conto che l’armare persone non addestrate allo scopo equivale ad esporle ad un serissimo pericolo di vita.
Ecco perché fornire armi individuali ad un popolo non addestrato ad usarle significa mandare quel popolo allo sbaraglio.