di Giorgio De Biasi
“L’arte della guerra” è il più antico trattato di strategia militare, un’opera che ha influenzato nei secoli la filosofia orientale così come le scuole militari in tutto il mondo.
L’opera che ancora oggi è considerata uno dei più importanti trattati di strategia militare di tutti i tempi viene attribuita a SUN TZU, generale e filosofo cinese, vissuto probabilmente fra il IV e V secolo a.C. che, la scrisse verosimilmente rielaborando il pensiero di più filosofi del tempo.
Sun Tzu, tradizionalmente ritenuto uno dei maggiori promotori della «strategia indiretta», definisce assai nitidamente i rapporti tra guerra e politica, tracciando un percorso che verrà successivamente seguito da Niccolò Machiavelli e Carl von Clausewitz.
In “L’Arte della Guerra” Sun Tzu teorizza che la guerra sia sempre subordinata al dominio della politica, essendo la guerra uno degli strumenti utilizzati dallo Stato per raggiungere i propri scopi.
“L’Arte della guerra” ha esercitato una fortissima e ininterrotta influenza, attraverso i secoli e i millenni, sulla strategia militare cinese, russa e statunitense. L’Esercito degli Stati Uniti ha incluso “L’Arte della guerra” fra le opere che devono essere presenti nelle biblioteche delle singole unità, per la formazione continua del personale.
Evidentemente il Presidente BIDEN ha ben letto SUN TZU quando avverte che: «combattere e vincere cento battaglie non è prova di suprema eccellenza: la suprema abilità consiste nel piegare la resistenza (volontà) del nemico senza combattere» proseguendo poi «l’abilità del comandante consiste nel piegare le forze del nemico senza alcun combattimento, nell’impadronirsi delle città senza assalirle, nel conquistare lo Stato nemico senza lunghe operazioni militari».
Forse la strategia ed i consigli di SUN TZU sono oggi pienamente adottati dagli USA che forniscono armi, satelliti, tecnologi e denaro all’Ucraina senza impegnare il proprio esercito in territorio ucraino.
Verosimilmente gli USA con il Presidente Biden che li governa pensano oggi quello che SUB TZU suggeriva, ovvero, “Il meglio del meglio non è vincere cento battaglie su cento bensì sottomettere il nemico senza combattere.”
Ma forse oggi più di SUN TZU ha ragione Oliver Stone, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense. Ha diretto venti pellicole, tra le più note Platoon, Wall Street, Nato il quattro luglio, JFK – Un caso ancora aperto, Assassini nati, Gli intrighi del potere, Alexander e World Trade Center, quando ha detto: “Ormai l’America ha bisogno costante di un nemico di proporzioni hitleriane per tenere la popolazione mobilitata in favore degli interventi militari, e per fare sì che ogni perdita di libertà sia considerata un prezzo giusto da pagare per la propria sicurezza.”
Leggendo con attenzione “L’Arte della guerra” dobbiamo riconoscere più che giusto riconoscere la profonda verità espressa da SUB TZU quando scrive e ci dice: “Ricorda, la guerra si fonda sull’inganno. Il movimento si fonda sui vantaggi che ne vuoi conseguire. La divisione e riunione delle tue truppe si fonda sulla situazione che vuoi determinare.”