di Giorgio De Biasi
Credo di non dire una bugia quando affermo che l’Italia non ha mai cercato né ha mai voluto il conflitto ucraino-russo le cui conseguenze sta sopportando causa le sanzioni decretate dal nostro Parlamento nei confronti della Russia e di persone aventi nazionalità russa.
Giuste o ingiuste che siano queste sanzioni state ratificate dal Parlamento italiano e, quindi, devono essere accolte dalla cittadinanza come leggi da rispettare e da osservare, costi quel che costi.
Ma quanto ci costeranno queste sanzioni?
Oltre ad un aumento di non poco conto dell’inflazione, oltre ad una frenata del previsto aumento del PIL per il ritorno alla normalità dopo il COVID, oltre alle difficoltà di approvvigionamento di materie prime indispensabili per un’industria manifatturiera come la nostra ed infine oltre alla probabile chiusura di industrie con la conseguente perdita di posti di lavoro: QUALE COSTO DOBBIAMO ANCORA PAGARE?
Quale costo dobbiamo ancora pagare pur di continuare a “sostenere” solo con l’invio di “armi” la guerra che stanno combattendo gli ucraini contro l’invasore russo?
Quale costo dobbiamo ancora pagare pur di non mandare i nostri soldati a combattere insieme a quelli ucraini in difesa di quella democrazia e di quella libertà che tanto agogniamo per loro?
Quale costo devono ancora pagare gli Stati membri di un’Unione Europea, serva degli USA e della NATO, ma soprattutto, incapace di operare per la pace così come è incapace di schierarsi accanto all’Ucraina?
Anche le uniche due voci che potevano risultare credibili perché in quel lontano 3 settembre Francia e Gran Bretagna dichiaravano guerra alla Germania, sono ormai afone e non disponibili ad inviare truppe contro l’invasore russo come inviarono truppe contro l’invasore tedesco.
Si potrà forse obiettare che allora esistevano specifici “trattati” ma, di fronte a questa misera obiezione, è giusto chiedersi: “Ma la salvaguardia della libertà di un popolo e della democrazia è forse meno importante di un trattato?”
Pur essendo fra coloro che ancora seguono telegiornali Rai, Mediaset e La 7, cercando di non farmi sommergere da una mera informazione di becera propaganda militarista e bellicista, avente l’unico scopo di fare ingoiare al popolo il riarmo dell’Europa, credo che sia arrivato il momento per tutti gli Stati che aderiscono all’Unione Europea e per la stessa Europa, di chiamare al voto i rispetti Parlamenti per deliberare l’invio dei propri eserciti in Ucraina in difesa di quella terra e di quella democrazia.
Non credo sia possibile assistere per anni al conflitto limitandosi solo ad inviare armi, perché o rima o poi, i rispettivi eserciti non avranno più soldato che le imbracceranno.
Ove poi, si dovesse coltivare quella tale paura che ci impedisce di “entrare in guerra” allora si abbia almeno il coraggio di “FAR VINCERE LA RUSSIA”