Zelensky ieri ha convocato il nunzio apostolico della Santa Sede in Ucraina, “per lamentarsi delle parole del Papa sulla guerra”.
Quando ho letto la notizia non ci volevo credere.
Si tratta di un evento mai avvenuto.
Neanche le dittature comuniste e atee dell’U.R.S.S. o della Cina, erano arrivate a tanto: contestare con un atto pubblico, trattandolo come uno scolaretto, il ministero pastorale del Papa cristiano.
Già il fatto che alle parole di pace del Papa non viene dato alcun risalto sui media occidentali, è una follia, che dimostra la deriva bellica che viviamo in Europa e in Italia in particolare.
Tuttavia, ritenere normale la convocazione del nunzio apostolico del Papa, da parte di Zelensky per “cazziarlo”, nel silenzio e nella tacita approvazione del mondo “atlantista”, è una vergogna, che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come gli Stati occidentali e l’Italia, con il loro “laicismo”, abbiano perso il senso della tutela dei valori umani, incarnato dal Papa.
Paradosso della tragedia è che il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, oltre a criticare in generale la posizione di Bergoglio che chiede di negoziare un compromesso per far finire la guerra, ha stigmatizzato soprattutto il fatto che il Papa abbia chiamato “vittima innocente” la figlia del filosofo russo Dugin, fatta saltare in aria in un attentato terroristico.
Così egli ha ammesso, implicitamente, che l’Ucraina mente da giorni quando afferma che l’attentato è opera dei servizi segreti russi.
Se fosse vero l’Ucraina dovrebbe essere contenta che Dugina viene inserita dal Papa tra le “vittime innocenti” di questa sporca guerra.
Se, come dicono loro, l’hanno ammazzata quei “porci” dei russi, a maggior ragione dovrebbero anche loro considerarla una vittima innocente.
Se sono, invece, contenti che sia morta, come risulta dalle parole di Kuleba, vuol dire che sono stati gli ucraini a farla saltare in aria.
Ormai è chiaro: continuare ad appoggiare Zelensky, che vuole la guerra mondiale Nato contro Russia e Cina, come impone quel guerrafondaio di Biden, ci porterà nell’abisso.
Il Papa ce lo sta dicendo in tutte le maniere.
Sembra di essere tornati al 1917, quando gli Stati belligeranti si scagliarono contro Papa Benedetto XV che aveva definito la Grande Guerra “un’inutile strage”.
La guerra in Ucraina è un’altra “inutile strage” e chi acconsente è complice.
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