Coordinamento Nazionale
Lo avevamo scritto all’indomani del risultato elettorale favorevole per Fratelli d’Italia, appena sufficiente per Lega e Forza Italia ma, comunque, ottimo per la coalizione di centro destra.
Avevamo sottolineato come il pessimo risultato del Partito Democratico fosse foriero di un durissimo chiarimento interno a quel partito.
Risultava immediatamente evidente l’urgenza di far nascere un governo capace di impostare un serio programma di legislatura.
Poi è successo di tutto:
• la sinistra, incapace di assimilare democraticamente il ruolo di minoranza assegnatogli dal voto, ha sempre più connotato il carattere dell’opposizione con un oltranzismo intransigente ed una forte demonizzazione della maggioranza che rischiano di produrre estreme conseguenze nell’ambito politico e parlamentare;
• il centro destra, forte del risultato elettorale e certo dell’incarico che sarà conferito dal Capo dello Stato a Giorgia Meloni, ha iniziato a dividersi sulle quote di rappresentanza che Forza Italia e Lega ritengono spettassero loro all’interno della compagine governativa, nonché per le candidature da sottoporre al voto Parlamentare per l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato;
• la scelta di sottoporre al voto due persone aventi connotazioni “identitarie” nei confronti della minoranza, unitamente alla dichiarata determinazione di Giorgia Meloni di voler sottoporre al giudizio di Mattarella solo ministri da lei scelti nell’ambito di “proposte” formulate da Berlusconi e Salvini, ha determinato una netta frattura fra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Frattura dentro la quale un ulteriore danno è stato prodotto dall’astensione dei Senatori di Forza Italia nel voto per Ignazio La Russa ma, soprattutto, dalle parole scritte da Berlusconi sul noto foglietto fotografato nelle sue mani.
Questo e la natura oltranzista della minoranza, ha prodotto ciò che avevamo ipotizzato in più occasioni ovvero l’imbarbarimento della politica.
Imbarbarimento che qualsiasi oltranzismo politico può trasformare in minacce verso le persone, azioni violente contro le cariche dello Stato elette democraticamente, ma soprattutto in “azioni” tese a sfaldare l’ordine e la sicurezza pubblica.
L’Italia è nel momento forse più delicato della sua storia. Momento in cui può rendersi possibile una riconciliazione ma anche momento in cui la contrapposizione democratica “USCENDO DALLE AULE PARLAMENTARI” imbocchi la strada della violenza nelle strade, nelle piazze, sotto casa di singoli deputati o senatori e davanti alle sedi dei partiti politici.
Ecco perché i partiti che formano la minoranza e quelli della maggioranza che, pur coalizzati, hanno perso come singoli, devono prestare molta attenzione a “COME PARLANO” ed a “COSA FANNO” pena la disgregazione del confronto democratico ed il ritorno a terrorismo.
Realizzare Insieme reputa opportuno rappresentare che il primo pericolo per la degenerazione è insito nel linguaggio utilizzato e negli atti compiuti.
La linea di demarcazione fra la “Forza della legge” e la “Legge della forza” è facile da varcare e quando varcata, rende impossibile il ritorno.