Tutti i governi europei si sono, giustamente, indignati per la condanna in Russia per “estremismo” a 19 anni di carcere di Navalny, pena inflittagli per essere un contestatore di Putin.
Essendo la Russia una dittatura, è una condanna che non sorprende.
Tuttavia quanto ipocrita ed estremista è non indignarsi anche per la carcerazione da anni inflitta dall’Europa, su ordine degli Stati Uniti, a Julian Assange?
Egli è “colpevole”, non di aver contestato il Presidente degli Stati Uniti (almeno Navalny è un dissidente politico) ma di aver fatto conoscere al mondo la verità.
L’Europa, su ordine del governo americano, tiene recluso da anni Assange, che, tra parentesi, non rischia 19 ma ben 175 anni di carcere (in base alle imputazioni addebitategli dagli Stati Uniti), perché egli ha fatto conoscere all’opinione pubblica mondiale documenti e files reali sulle azioni illegali con cui gli Stati Uniti hanno giustificato e promosso le guerre intraprese negli ultimi 25 anni.
LA RECLUSIONE DI ASSANGE È, QUINDI, PIÙ GRAVE DI QUELLA DI NAVALNY: QUEST’ULTIMO È STATO CONDANNATO PER LE SUE OPINIONI, MA ASSANGE È RECLUSO PER AVER DIFFUSO FATTI VERI.
La Russia, ribadisco, è una dittatura, ma Europa e Stati Uniti, con Assange, si stanno comportando come democrazie?
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