Direttiva del Parlamento Europeo – Devastante attacco alla casa.
Ieri 14 marzo il Parlamento europeo ha approvato la Direttiva europea sulle “Case Verdi” che intende ridurre il consumo energetico e le emissioni prodotti nel settore edilizio spingendo, (ma nella verità “obbligando di fatto”), i proprietari di case alle ristrutturazioni della loro abitazione e dello stabile condominiale di pertinenza per migliorare la classe energetica. entro precise scadenze.
Un provvedimento di forte impatto sulle nostre case. Impossibile da attuare in questa nostra Italia fatta di piccoli borghi antichi costruiti con quei sassi che resistono al tempo e non inquinano.
Un provvedimento teso a distruggere quei popolari condomini costruiti nel primo dopoguerra dove il sudore della classe operaia ha assicurato 90 metri quadrati di dignità a milioni di oneste famiglie che se la sono acquistata col lavoro, con i sacrifici e le rinunce.
Oggi l’Europa “matrigna” ci dice che la nostra casa è qualificata come “energivora” dentro ad un condominio “energivoro” e, pertanto, devono essere riqualificati.
Questa Europa “matrigna” e fautrice del politicamente corretto, del pensiero unico, della cancellazione della cultura, della farina dei grilli e della carne 3d, “OBBLIGA”, “CI OBBLIGA” alla modifica pena la perdita di valore della nostra casa.
Si calcola che la ristrutturazione di tre locali, circa 90mq, in un condominio di classe “F”, ovvero edilizia residenziale-popolare, possa essere ricompresa tra 35.000 e 45.000 euro.
Quanti potranno affrontare la spesa e quanti non potranno pagarla se stabilita da una assemblea condominiale?
Pannelli solari, caldaie, vetri, cappotti e chi più ne ha più ne metta costeranno sempre di più così come costerà sempre più la manodopera.
Di fronte a questo “attacco” ideato e voluto da una sinistra che lo ha votato contro quella classe operaia che non ha 50.000 euro in banca o sotto i materassi, non può passare e deve essere respinto cambiando questa Europa governata dalla sinistra e dagli estremisti ecologisti.
Non votiamoli alle prossime elezioni europee.
Impediamo a costoro, con il nostro democratico voto, di produrre ulteriori danni che potrebbero procurare se restano ancora al timone della nave Europa che sta affondando.
Non votiamoli.