di Luciano MENGEHETTI
Quello che sta accadendo negli Stati Uniti dopo la sentenza della Corte Suprema, la quale ha dichiarato che la Costituzione americana non prevede il diritto delle donne di abortire, dimostra come la sinistra, nel 21esimo secolo intende la democrazia.
Infatti, in tutti gli Stati Uniti stanno proliferando le manifestazioni, anche violente, contro la sentenza.
Già manifestare contro una sentenza della propria Corte Costituzionale è un “vulnus” gravissimo alla democrazia e dare degli “infami” ai giudici, come ha fatto la presidente “democratica” della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi, è una lesione del “patto sociale” che dovrebbe unire tutti i cittadini di una nazione attorno al massimo organo statale della giurisdizione.
Instillare nel popolo, il dubbio che la Corte Suprema di una nazione non sia imparziale nell’interpretare la Costituzione di un paese, significa mettere in circolo delle “tossine” che rasentano il “fascismo”.
Cos’è, infatti, il fascismo? È rifiutare le decisioni giurisdizionali contrarie alla propria convenienza politica, aizzando la piazza e utilizzando le violazioni dell’ordine pubblico contro la sentenza, senza fornire prove giuridiche di una manipolazione, ma solo perché la sentenza non piace, non è conforme al proprio punto di vista.
È quello, del resto, che da alcuni anni sta facendo la sinistra mondiale del “pensiero unico” e del “politicamente corretto”: cercare di imporre il proprio modo di vedere il mondo e la società per una presunta “superiorità” dello stesso, bypassando i meccanismi di una corretta dialettica democratica.
La vicenda della sentenza del 24.6.2022 della Corte Suprema degli Stati Uniti in tema di aborto è emblematica di questo “fascismo” strisciante della sinistra 2.0 del 21esimo secolo: la sentenza ha solo affermato una situazione, che è poi la medesima che c’è in Italia, secondo cui la Costituzione non parla di aborto, né riconosce alcun diritto in merito ad esso.
Essa però non esclude in alcun modo che il popolo, votando e, quindi, democraticamente, non possa legalizzare, con una legge, l’aborto.
Infatti, anche in Italia, come in molti Stati americani l’aborto è legale.
La sinistra, i sostenitori dell’aborto libero, anche in Italia, invece, vorrebbero che chi è contrario non parlasse, non esprimesse il proprio voto, non cercasse di cambiare la legge, demonizzano, offendono.
Che si mettano l’anima in pace.
La sentenza della Corte Suprema americana ha rimescolato le carte e ha rimesso in moto un dibattito nella società che sembrava impossibile.
Evviva!