di Giorgio De Biasi
Non saranno Biden e la NATO che ci porteranno il pane in tavola.
Alle ore 20,13 di sabato 12 marzo 2022, dopo una intera giornata ad ascoltare e vedere solo e solamente la guerra, di ascoltare i comizi di Zaleski, i commenti degli ex ambasciatori, ex generali e giornalisti che interpretano il silenzio di Putin come vogliono loro, “stacco la spina” perché il cervello all’ammasso non me lo faccio portare.
Alle ore 20,13 di sabato 12 marzo 2022, dopo avere condannato tutte le aggressioni e ripudiato tutte le guerre voglio pensare “ai fatti miei ed a quelli della mia famiglia”.
Perché io la mia famiglia, come tante altre famiglie, stiamo precipitando dentro al profondo burrone dell’inflazione che taglia stipendi e pensioni intaccando anche quel poco denaro che abbiamo sul conto corrente.
Anche stamattina i commercianti, con uno stomaco capace di digerire tutto, hanno aumentato tutto. Dal pane al latte, dal prosciutto cotto ai formaggi ma anche alimenti che dovrebbero restare fuori dalle sanzioni come frutta e verdura.
Per non parlare di mio genero che da una settimana per andare al lavoro spende un patrimonio in benzina.
È una cosa incredibile. Lasciamo perdere la benzina ed il gas il cui aumento ha obbligato l’Amministratore del mio condominio ad inviare un ulteriore MAV perché è arrivata la bolletta per il riscaldamento.
Lasciamo perdere che nei supermercati sono spariti quegli spazi in genere destinati ad offrire novità alimentari a prezzi scontati.
Alle ore 20,13 di sabato 12 marzo 2022 ho compreso che “vada come vada” io non ho scampo e che la “carota” finirà come sempre ad essere inserita nel mio lato “B”.
Le sanzioni che Biden, i G7 e la Comunità Europea hanno emesso e continuano ad emettere per fermare Putin in effetti “strangolano” solo la mia famiglia.
Se gli USA di Biden e padroni della NATIO vogliono esportare la democrazia lo facciano pure ma non a spese della mia famiglia e di quella di mia figlia.
Quando i soldi in banca finiranno e gli stipendi e le pensioni non saranno sufficienti per arrivare alla fine del mese una cosa è certa: NON SARANNO BIDEN E LA NATO CHE CI PORTERANNO IL PANE IN TAVOLA.