Mercoledì – Mercato di Via Zuretti
di Giorgio DE BIASI
CON IL SENNO DEI VECCHI
Stamane al mercato abbiamo fatto la spesa. Poche cose al banco della Frutta e verdura di Hüseyin e il pollo dalla Maria. Poi sotto il sole ma con l’arietta fresca che ti entra sul collo siamo tornati in Piazza passando dalla Martesana in fiore.
Siamo vecchi ma non incapaci di leggere le notizie sul cellulare che ormai sappiamo utilizzare non proprio come i ragazzi ma quasi come loro.
“Tangenti a Milano – Arresti in Forza Italia” sono i titoli dei lanci di agenzie e gionali.it che ci hanno fatto ammutolire fino al Bar che si affaccia sulla Martesana che scompare nel sottosuolo di Via Melchiorre Gioia.
E qui, col senno dei vecchi che:
• dopo avere attraversato, seppur giovani, la Seconda guerra mondiale, le elezioni del 48, il 68 e la contestazione globale, gli anni di piombo, mani pulite e la caduta degli dei, il disfacimento della Democrazia Cristiana, del Partito Comunista, l’esilio di Craxi, i processi di Andreotti, l’ascesa di Berlusconi, la nascita della Lega e del M5S, si ritrovano oggi stanchi e sfiduciati della politica.
• dopo avere creduto con forza nelle Istituzioni Repubblicane oggi assistono a continui conflitti fra i poteri dello Stato. I partiti contro la magistratura, la magistratura che occupa gli spazi dei partiti e, talvolta con le sue sentenze, lo stesso potere legislativo.
Capiscono che quella casa Italia che avevano contribuito a costruire sta crollando sotto il peso del lavoro che manca, sotto il peso di una economia stagnante che rende i poveri più poveri, che impoverisce il ceto medio e arricchisce sempre più i ricchi.
E quando la casa è pericolante noi vecchi, abituati da sempre a rispettare il dovere-diritto di far vivere la democrazia parlamentare attraverso il voto, fissiamo il nostro sguardo sulle elezioni del 26 maggio comprendendo che pur essendo elezioni europee sono elezioni politiche italiane ovvero sono quello strumento democratico che deve fermare, come un importante puntello, quella casa Italia che sta crollando.
Ma quale puntello scegliere il 26 maggio?
• un Berlusconi vecchio e malato che con grande coraggio tiene in piedi quel che resta di Forza Italia proprio ieri decapitata in Lombardia dagli arresti?
• un Partito Democratico formato da soli “radical chic” che preferiscono frequentare i salotti intellettuali anziché le fabbriche?
• un Movimento 5 Stelle di cui nulla si sa e nulla si conosce. Governato da Casaleggio e Di Maio (per ora) e formato da persone che sono bravissime a svolgere un ruolo di opposizione ma che di governo ne comprendono davvero poco?
• una Lega che condotta dal capitano Salvini attua una politica decisionista che porta con sé il rischio di apparire forza di destra pericolosa per la democrazia parlamentare?
• un Fratelli d’Italia dove la sola Meloni è testa pensante capace con la sua sola onesta, e sincera presenza di mantenere il partito sopra il 4% e basta?
• tutta una serie di partiti di sinistra estrema dove ex magistrati, ex appartenenti alla 3^ Internazionale, ex conduttori televisivi, ex alte cariche dello stato sanno solo gridare al “pericolo fascista” che, secondo loro, Salvini incarna?
Alla fine del caffè seduti al sole del bar che sorge proprio davanti alla discesa della Martesana sotto Via Melchiorre Gioia, noi vecchi del mercato abbiamo deciso di votare scegliendo fra Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia.
• Chi di noi voterà Lega sa bene che il suo voto servirà soprattutto per rivedere il rapporto politico con il M5S qualora Salvini esca vincitore su Di Maio.
• Chi di noi voterà Fratelli d’Italia sa bene che il suo voto aiuterà comunque Salvini;
• Chi di noi voterà Forze Italia sa bene che il suo voto è un tentativo di convincere Salvini a rientrare nella casa madre del centro destra.
Come sempre succede il pollo si era raffreddato ma, oggi con il microonde, riportarlo in vita è cosa di pochi minuti.