Nello svolgersi della vita politica italiana due recenti fatti riportano all’attenzione dell’opinione pubblica quel pericolo di instabilità per il governo sostenuto da tutti, fatta eccezione per Fratelli d’Italia.
La fibrillazione tutta interna al M5S, deflagrata con l’espulsione dei Parlamentari che hanno espresso il loro voto contrario al governo raggiungendo nella serata odierna la sua massima estensione con la l’allontanamento di altri tre deputati, ha costretto il Garante Grillo ad avviare una vera e propria “rifondazione” del movimento da affidare, anche in difformità delle norme statutarie vigenti, all’ex premier Giuseppe CONTE.
La fibrillazione tutta interna al PD emersa nel corso della sua Direzione con le prese di posizione dalle varie correnti interne al partito, favorevoli o sfavorevoli ad un più stretto e vincolante rapporto con il M5S ma anche e soprattutto contro od a favore di un immediato ricorso ad un congresso anticipato che determini, una volta per tutte, la linea politica da perseguire, costringe il Segretario Zingaretti ad assumere posizioni intransigenti che, seppur supportate da formali unanimità nell’approvazione dei documenti che la direzione del partito elabora, non unificano le varie correnti.
Queste due fibrillazioni, difficilmente sanabili con le terapie della mediazione, sono destinate a rendere sempre più instabile l’intero sistema politico italiano già sofferente per i nocivi effetti di una legge elettorale che consente al Parlamento di fare e disfare governi secondo maggioranze variabili mai legittimate dal voto popolare.
La stessa decisione del garante Grillo di chiamare al comando del M5S Giuseppe CONTE non poteva che aprire all’interno del PD una forte preoccupazione riguardante l’ipotizzato e verosimile travaso di consenso degli elettori DEM verso i Grillini condotti da Conte.
Al tempo stesso quel 4, 7 per cento che i sondaggi danno in perdita al PD in favore dei grillini obbliga il movimento a ripensare quella idea di “coalizione” accarezzata da Conte.
Riportando questo scenario sulla tavolozza di un vignettista si potrebbe disegnare un tavolo a quattro gambe due delle quali sono malmesse a traballanti a tal punto da rendere instabile tutto il tavolo ovvero tutto il sistema politico italiano.
Questa lettura non deve stupire ove si consideri che M5S e PD rappresentano comunque due soggetti politici utili per garantire quel confronto politico necessario per la stabilità dell’intero sistema.
Lo stesso posizionamento del M5S nell’area di sinistra, determinato dall’abbandono del populismo e dalle scelte politiche effettuate da Grillo, finirà per porre definitivamente il PD e M5S nella condizione di presentarsi alle prossime elezioni come concorrenti specie se Zingaretti continuerà a sostenere il sistema elettorale maggioritario.
Al pari non deve stupire se oggi Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Italia Viva di Renzi, pur nei diversi ruoli, sono considerati dall’elettorato gli unici partiti capaci di assicurare a Draghi la governabilità del Paese.
La chiamata fatta da Mattarella a Draghi ha, in buona sostanza, prodotto non solo le fibrillazioni di M5S e PD ma anche indotto la Lega a rivedere la sua politica.
Realizzare Insieme, sin qui astenutasi dal fornire giudizi sul governo Draghi, disegna l’attuale situazione come l’embrione di una nuova realtà politica che a breve ci si presenterà davanti.
Realizzare Insieme non mancherà, nel prossimo periodo, di formalizzare concrete proposte per il nuovo che arriverà dopo Draghi.
02 MARZO 2021 IL DIRETTIVO NAZIONALE