GERUSALEMME E l’EUROPA
di Giorgio De Biasi
Scorrendo, nella fresca alta valle, l’introduzione il saggio di Eric H.Cline “Gerusalemme Assediata” conosco la mia ignoranza leggendo che sono almeno 118 i conflitti che si sono verificati a Gerusalemme e per Gerusalemme negli ultimi quattromila anni, conflitti che spaziano dagli scontri religioso locali fino alle campagne militari strategiche odierne. Per nessun’altra città del pianeta si è combattuto tanto aspramente nel corso della storia.
Gerusalemme è stata distrutta almeno due volte, assediata ventitré volte, attaccata cinquantadue volte e conquistata e riconquistata quarantaquattro volte. Il “Tempio” è stato raso al suolo due volte.
Nella città ci sono state venti rivolte di popolo ed è stata oggetto, nel secolo scorso, di molti e violenti attacchi terroristici.
Il saggio (di cui ne consiglio la lettura) è la storia di quattromila anni di lotte per il controllo della città, simbolo e luogo cruciale per le tre grandi religioni monoteistiche; città ritenuta “sacra” da milioni di persone in tutto il mondo.
Ancora oggi, nonostante siano cambiate le persone e gli armamenti usati, Gerusalemme resta una città in cui le tensioni e le ambizioni sottostanti sono rimaste immutate.
Proseguendo nella lettura è possibile comprendere come Gerusalemme sia stata rasa al suolo e ricostruita ogni qualvolta nuove culture si affacciavano al margine orientale dei monti della Giudea oppure quando le guerre civili romane ponevano sul trono un nuovo imperatore così come le religioni monoteiste la assediavano nell’intento di conquistarla per distruggere i “simboli” religiosi altrui.
L’uomo e le sue decisioni come le idee dei popoli e le decisioni dei Re e dei Governanti sono stati i responsabili dell’assedio di Gerusalemme. Un assedio che ancora oggi può definirsi come “bomba ad orologeria” posizionata alla porta dell’Europa.
L’Europa, come Gerusalemme, ha anch’essa una storia interessate lunga quattromila anni e, le sue città sono state a volte assediate, conquistate, distrutte e riedificate a causa per effetto di guerre e divisioni finalizzate al loro controllo.
Solo nel dopoguerra e ad opera di illuminati statisti non solo Italiani l’Europa trova una sua stabilità anche se le tensioni e le ambizioni nazionaliste dei vari Stati membri restano immutate.
Al pari di Gerusalemme l’Europa nel suo complesso può definirsi “assediata” e terra di conquista quando nuove idee, nuove culture e nuovi Re o Governanti reputeranno opportuno conquistarla per ricostruirla secondo le mutate vicende storiche e politiche che contraddistingueranno la vita delle Nazioni che ne fanno pur parte.
Se Gerusalemme può essere ancora oggi assediata dai Palestinesi e da tutte quelle Nazioni loro amiche che la rivendicano come capitale di quello Stato modificato per volere degli inglesi e delle Nazioni Unite dopo il 1945, anche l’idea di una Europa assediata, conquistata e rinnovata può considerarsi legittima.
Se ancora oggi quattromila anni di storia non spostano di una virgola il destino di Gerusalemme appare pleonastico ritenere che l’Europa non possa essere assediata, conquistata e ricostruita.
Gridare contro i populisti, sovranisti, fascisti e chi più ne ha più ne metta vuole dire credere un una Europa ingessata e immobile.
Così non è.