MELONI L’EUROPA E WASHINTON
Mercoledì 2 marzo 2022
IL MERCATO di Via Zuretti
di Giorgio De Biasi
di Giorgio De Biasi
Anche se non lo ha mai votato l’ho sempre apprezzato sia come “comunista vero” che come Ministro dello sviluppo economico, Ministro dei trasporti e Ministro dell’industria del commercio e dell’artigianato.
Ieri sera nella trasmissione televisiva della Berlinguer “Cartabianca”, Pier Luigi Bersani ha svolto la più esatta riflessione sulla guerra Ucraina-Russia che io abbia si qui ascoltato.
Parlando, come al suo solito, con chiarezza e con un linguaggio non politico che la gente comprende intuitivamente, Pier Luigi Bersani, dopo avere precisato d’avere votato favorevolmente la risoluzione del Paramento Italiano sol dopo avere appreso che analogamente aveva votato il Parlamento EU, ha illuminato una realtà che, forse, tutti non comprendono dicendo:
“…l’Europa sta cambiando pelle. L’Europa si sta facendo, purtroppo non sul lavoro. L’Europa si sta facendo sulla guerra, sulle bombe, però ok ragazzi l’Europa non è la NATO, l’Europa non è la NATO. L’Europa è una cosa, la NATO è un’altra cosa…”
Poi rispondendo alla Berlinguer che lo interrogava sul pensiero della giovane ucraina Anastasia Kuzmina ricordava a tutti che Trockij, Chruščëv e Bréžnev erano ucraini e che il mondo avrebbe dovuto assegnare a Gorbaciov “non uno ma sette premi Nobel per avere accettato una sconfitta senza versare una goccia di sangue”.
Proseguendo e forse parlando a nuora perché suocera intenda, Bersani, chiamando in causa Metternich, faceva notare che al Congresso di Vienna i vincitori non esclusero la Francia perdente ai lavori che dal novembre 1814 al giugno 1815 ridisegnarono la carta dell’Europa ripristinando l’Ancien règime, dopo gli sconvolgimenti apportati dalla Rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche.
Perché, ci si chiede ora, l’occidente vincitore dopo la caduta del muro di Berlino non ha chiamato la Russia al tavolo della trattativa ridisegnando, con lei, la carta dell’Europa?
Perché ci si chiede ora, dando ragione a Bersani, non si riconosce una volta per tutte che l’Europa non è la NATO, che l’Europa è una cosa, la NATO è un’altra cosa…”
Perché, ci si chiede infine, dopo che l’Europa ha detto che l’ingresso dell’Ucraina nella UE è tutto da discutere, la NATO non ha detto chiaramente che l’ingresso nell’alleanza non è previsto e possibile.
L’egemonia degli USA nella NATO e la subordinazione della forza NATO degli stati europei ma anche e soprattutto la decisione unanime della UE di inviare armi all’Ucraina impediscono, di fatto, all’Europa quel ruolo di mediazione che era giusto che si svolgesse.
Difficile, molto difficile non dare ragione a Bersani.
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