di Luciano MENEGHETTI
Il soprano russo Nebretko ha dichiarato di condannare la guerra in Ucraina e di prendere le distanze da Putin
Dopo questa sua “abiura” l’artista riprenderà a esibirsi nei teatri occidentali, tra cui la Scala di Milano, i quali avevano annullato tutte le date delle sue esibizioni, ritenendola “vicina” al presidente russo.
La cantante lirica ha fatto la scelta di piegarsi al ricatto degli Stati Uniti e dell’Europa, che pretendevano da lei, cittadina russa, una presa di distanza dal suo Paese, per permetterle di tornare a lavorare.
Molti altri artisti russi, che, per ora, non hanno abbassato la testa, sono privati del loro diritto di esibirsi e di continuare a svolgere la propria professione, anche se questa non dovrebbe avere nulla a che vedere con la politica.
La democrazia è una cosa ben diversa che pretendere da degli artisti, pena l’ostracismo, la presa di distanza dal proprio Paese di appartenza.
Sentirsi moralmente superiori, genera mostri.
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