di Giorgio De Biasi
C’era da aspettarselo che prima o poi qualcuno chiedesse alla RAI TV PUBBLICA ITALIANA di silenziare o quantomeno ridimensionare quel “pensiero critico” sul conflitto Ucraini-Russo espresso dal professore ORSINI e ospitato da Bianca Berlinguer sul programma “Cartabianca”.
Non deve pertanto stupire il comportamento dell’Amministratore Delegato di RAI Carlo Fuortes quando chiede alla Berlinguer di cambiare linea editoriale non escludendo, in caso di rifiuto della giornalista, la cancellazione della trasmissione.
Che Carlo Fuortes abbia in sé il legittimo potere di cancellare la trasmissione è fuori da ogni dubbio anche perché le norme vigenti lo consentono.
Ma se ciò si verificasse perché una RAI prona al volere del Governo la trasmissione non piace allora la vicenda deve uscire dalla normale amministrazione delle reti RAI e approdare dritta e filata in Parlamento.
Ma esiste oggi nel Parlamento italiano una forza politica capace di opporsi a tanta evidente “censura” applicata ad una trasmissione televisiva sol perché accoglie il “pensiero critico” che vuole dialogare con quel “pensiero unico” ormai dominante nel governo e nella sinistra italiana?
Solo Lega e M5S hanno alzato la voce ma più di tanto non possono fare poiché nessuno dei loro parlamentari voterebbe contro il Governo Draghi sapendo di decretare, così, la fine della legislatura tanto voluta da Mattarella e tanto amata da tutti.
Ecco che allora spetta al nostro “pensiero critico” il compito di difendere “Cartabianca” anche se la sua conduttrice non ci è mai piaciuta né ci è mai stata simpatica.
La difendiamo perché noi del “pensiero critico” non abbiamo mai etichettato il pensiero espresso da chiunque sulla base della simpatia o antipatia che proviamo nei confronti di chi lo teorizza e lo divulga.
Questo comportamento e ascrivibile a coloro assumono il “pensiero unico” quale strumento atto a mantenere intatto il potere di governare nella piena legittimazione del consenso popolare.
E noi tutti sappiamo da tempo di quale natura sia il “potere” che Draghi esercita.
È un potere derivane da una “cooptazione” poi “legittimata” dal voto di un Parlamento pauroso di “andare a casa” ovvero di presentarsi al giudizio del popolo senza avere acquisito il diritto “alla pensione”.
Questo parlamento non ha avuto coraggio allora, figuriamo se lo trova adesso per Bianca Berlinguer.
Tocca oggi al singolo “pensiero critico”, ma anche a quei soggetti collettivi che come Realizzare Insieme, credono nella libertà di pensare quello che si vuole e di dire quello che si pensa, rimboccarsi le maniche e attestarsi nella trincea della “forza della democrazia” per resiste alla spallata che la RAI vuole dare alla plurale libertà dell’informazione.
Brutta storia questa che sarà rinfacciata a tutti coloro che oggi criticano Putin quando fa arrestare quelli che manifestano contro la guerra.