Le tardive dichiarazioni di Giuliano Amato su Ustica
Dopo anni ed anni di silenzio dovuti ad incarichi governativi e istituzionali di grande responsabilità e prestigio Giuliano AMATO ha rilasciato ad un noto quotidiano un’intervista sulla tragedia di Ustica che, per i suoi contenti e le sue modalità, sta suscitando grande clamore.
Ipotizzare un ruolo della Francia nella strage, unitamente alla richiesta indirizzata a Macron di pubbliche scuse da fornire in nome e per conto della Francia, potrebbe aggiungere ulteriori difficoltà a quelle già esistenti nei rapporti fra Governo italiano e quello francese.
Inoltre, come se non bastasse, nell’intervista spunta anche un coinvolgimento della NATO che cade nel momento più delicato della vita dell’alleanza anche per gli effetti del conflitto Russo-Ucraino.
Orbene. Dopo avere soppesato con attenzione le dichiarazioni dell’ex premier le domande che sorgono sono numerose. Prima fra tutte quella: perché proprio ora?
Perché, giustamente si chiede l’opinione pubblica, non lo ha fatto prima atteso anche che, come spiega l’ex senatore e ministro Carlo Giovanardi, già membro di varie commissioni di inchiesta: «Bisogna comunque aspettare di capire se Amato confermerà quanto rilanciato dai quotidiani di oggi, perché lui stesso, da sottosegretario e sotto giuramento, sentito in tribunale disse cose del tutto diverse. Mi chiedo perché le sentenze sulla strage del 2 agosto 1980 a Bologna sono sacre, mentre quelle che hanno assolto i generali dall’accusa di depistaggio per Ustica, fino in Cassazione, non hanno lo stesso valore».
Nel momento in cui “l’arcana imperii” utilizzata da Cornelio Tacito è cancellata dall’azione del WEB che nulla tralascia e poco nasconde è legittima la richiesta dell’opinione pubblica di chiedere a Giuliano Amato di spiegare cosa l’ha portato, dopo quarantatré anni, a rilasciare l’intervista e soprattutto perché non lo ha fatto prima.
L’ex premier, già denominato “Dottor Sottile” sia per il suo sarcasmo ma anche per il riconosciuto ruolo di “fine pensatore della politica” ha oggi, dopo l’intervista, l’obbligo di rispondere ad ogni domanda fornendo si esistono le prove di ciò che tardivamente afferma.
In assenza di tali chiarimenti stia zitto e si levi di torno.