di Luciano MENGHETTI
Quando c’è una guerra la propaganda interessata mira a mettere in evidenza solo la cronaca: i morti e il sangue e chi li provoca nell’immediato.
È quello che da quasi un anno avviene con la guerra in Ucraina, in cui ci mostrano solo la cruda realtà dei massacri e la crudeltà dei russi.
Fin dall’inizio e ancora oggi nessuno ha discusso e vuole discutere le cause di tutto questo. Nessuno vuole rispondere alla domanda: quale è la causa primigenia della guerra in Ucraina?
Chi, come me, si è fatto subito questa domanda e ha studiato un po’, al di là di quello che dicevano i telegiornali, è arrivato ad una semplice ma obbligata conclusione: i morti e il sangue ucraino gravano sulla mia e sulla nostra coscienza di europei.
Quando è crollata l’Unione Sovietica è stato sciolto il “Patto di Varsavia”, l’alleanza militare antioccidentale.
Noi però non abbiamo sciolto o lasciato la Nato, che era stata creata nel 1948 proprio per difendersi dal pericolo comunista e dall’Unione Sovietica.
Perché, quando quel pericolo era venuto meno, la Nato è rimasta in piedi, rimanendo l’unica alleanza militare tra stati sovrani del mondo? Tenerla in vita, nonostante la cancellazione della ragione della sua nascita col crollo dell’antagonista Unione Sovietica, automaticamente, un minuto dopo, ne faceva un’organizzazione “imperialista”.
La Nato, infatti, nel corso degli ultimi 30 anni, è diventata una mostruosa macchina da guerra globale per esercitare il controllo sul mondo, intimorendo con la sua potenza di fuoco tutte le altre superpotenze.
Se il bombardamento del 1999 della Serbia, che non accettava il distacco e la perdita della sua regione del Kossovo decisa dalla Nato, è stato l’antipasto dell’imperialismo Nato, la guerra in Ucraina è la prova evidente del pericolo rappresentato dalla Nato per la pace mondiale.
Nel 1990 la Nato e l’ancora Unione Sovietica avevano stipulato un trattato per la demilitarizzazione dell’ex DDR (Germania dell’est).
Nel corso degli anni ’90 del secolo scorso, complice la debolezza della Russia e del suo leader Eltsin, la Nato non solo non ha rispettato quel trattato ma, per indebolire la nuova Russia di Putin che intendeva riprendersi il proprio ruolo di superpotenza, si è estesa fino ai confini della Russia su cui ha posizionato i propri missili nucleari.
L’ultimo atto di questa politica “aggressiva” era l’acquisizione alla Nato dell’Ucraina, ex Repubblica dell’Unione Sovietica.
La Nato, di cui anche io faccio parte e gli Stati Uniti che la comandano non potevano non sapere che la Russia avrebbe reagito.
Ora, che i telegiornali da un anno ci raccontino quanto brutale e criminale sia questa reazione della Russia è risibile ed ipocrita.
Quanto soprascritto non è un’opinione. Sono fatti, che chiunque, andando su internet, può trovare.
Di chi è, quindi, la responsabilità del sangue versato degli ucraini?
LA COLPA DEGLI EVENTI UMANI NON È UNA VARIABILE INDIPENDENTE.