La gente per bene
di Giorgio De Biasi
Dopo l’attacco su Twitter con il quale Matteo SALVINI rivolgendosi a Vauro commenta: “Sette modi per uccidermi. Se questo squallido personaggio pensa di essere divertente… No, direi che fa proprio schifo” la risposta di Michele SANTORO non si è fatta attendere e, sul suo sito https://www.michelesantoro.it/2019/03/santoro-vauro-cercasi-killer-salvini/ , il noto anchorman fornisce quella risposta che voi potrete leggere e che io non voglio proprio scrivere.
Quando ci si rivolge ad una persona utilizzando le parole “fa schifo”, “sette modi per ucciderlo”, “offro ricompensa per ucciderlo”, “devono marcire in prigione”, e molte, molte altre “parolacce” che anche i quotidiani non esitano a pubblicare, allora vuol dire che il limite, ogni limite, è stato passato da tutti.
“Etsi omnes ego non” quel limite non l’ho superato, non intendo superarlo e non sono il solo ad osservare quella regola fondamentale secondo al quale ognuno deve “rispetto” all’altro sia egli un nemico in guerra, un avversario politico, il vicino del condominio.
Invitare poi qualcuno ad attuare un omicidio, anche se trattasi di “omicidio politico”,
senza che questo derivi direttamente ad una sconfitta elettorale significa non credere, anzi non avare creduto, nella nostra non ancora compiuta democrazia parlamentare.
Tutti, dico tutti, da Santoro a Di Maio, da Salvini a Toninelli, da Zingaretti a Di Battista fino ai mille commentatori televisivi che guadagnano tanti soldini facendo finta di litigare, sarebbe ora che “la smettano” di seminare risentimenti, odi e rancori semplicemente perché la “gente per bene” non ne può più.
La “gente per bene” non vuole essere trascinata verso una guerra che non comprende nel momento in cui manca il lavoro, i poveri diventano sempre più poveri, il ceto medio ha smesso di spendere mentre i nostri ragazzi non trovano lavoro né in Italia né in quell’Europa, che pur sbagliata che sia, ci passa sotto i raggi X ogni mattina.
La “gente per bene” non ama le rivoluzioni così come non ama gli estremismi di destra e di sinistra che siano. La “gente per bene” teme gli estremismi. Li applaude ma in cuor suo sempre pensa di chi li attua: “Da questo è meglio stare lontano”.
Una infinita campagna elettorale ha sicuramente radicalizzato la competizione politica. Ha sicuramente fatto innalzare i toni delle voci e degli insulti reciproci.
Pur avendo votato per uno di costoro che, al pari degli altri, è colpevole del degrado del confronto, io non approvo il suo comportamento specie quando, lui e gli altri rivestono cariche elettive importanti.
“La gente per bene” ha da sempre timore di Dio e della Legge. Ha da sempre fissato nel suo DNA quella moderazione, quella capacità di rapportarsi, senza odio alcuno, con il prossimo, con gli avversari, con tutti.
Quando sarà il momento “la gente per bene” saprà scegliere e saprà isolare anche quell’arroganza di quei molti politici che arrivati da poco nella stanza dei bottoni e/o precipitati nella disperazione di una sconfitta elettorale, non esitano ad esibire.
Se non la smettono, tutti, qui finisce male.
Giorgio De Biasi