Le vittime invisibili
di Giorgio De Biasi
È di ieri l’ennesima tragedia sul lavoro. A Crotone il crollo di un muro di contenimento ha investito alcuni operai. Due sono morti ed un terzo si trova ferito in ospedale.
Con la tragedia di ieri, salgono a 153 le vittime sul lavoro in Italia nel 2018. L’ultimo caso in ordine di tempo era stato quello dell’esplosione nell’azienda di mangimi a Treviglio, nel bergamasco, qualche giorno fa. Anche in quel caso c’erano stati due morti.
Secondo il bilancio 2017 dell’INAIL – ancora provvisorio fino alla relazione annuale di luglio l’INAIL – le morti per infortunio sul lavoro ammontano a 632.
Bisogna osservare che non tutti gli infortunati censiti dall’INAIL riceveranno un indennizzo economico: di norma solo il 65% dei casi vengono riconosciuti come tali. E bisogna ricordare che moltissimi infortuni sfuggono alle rilevazioni dell’Istituto.
Restano fuori, ad esempio, tutti i lavoratori che per legge non devono iscriversi all’INAIL e, naturalmente, tutti i lavoratori in nero.
Il dato diviene ancor più agghiacciante quando si raffrontano le 133 morti dello stesso periodo del 2017 contro i 153 dei primi tre mesi del 2018.
Quasi un 13% in più che deve fare riflettere imprenditori, governo e sindacati sull’esigenza di dettare norme ancor più severe in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e, soprattutto, pene severissime per chi non le rispetta.
Al di la del dato numerico una riflessione deve essere svolta sull’invisibilità di queste morti, quasi due al giorno, che non entrano nelle case della gente se non con pochissimi attimi dedicati dai telegiornali e altrettanti pochi articoli della stampa quotidiana.
Ci colpiscono solo quando gli operai deceduti sono persone conosciute o quando le imprese per le quali lavorano sono presenti vicino a casa nostra.
Per il resto sono, per tante persone, “VITTIME INVISIBILI”. Vittime invisibili che non hanno diritto a funerali di stato, che a malapena raccolgono un giorno di lutto cittadino proclamato dal Sindaco del paese dove risiedono, che raccolgono qualche corona di circostanza ma pochissime lacrime di una cittadinanza disattenta alla tragedia che ha colpito le loro famiglie.
Di fronte a queste vittime invisibili questa nostra società deve interrogarsi per comprendere cosa fare per prevenirle e per onorarle quando accadono.
Giorgio De Biasi