La cosiddetta direttiva Bolkestein, i cui effetti sono stati sospesi per legge fino al 2020, spoglierà i balneari italiani del loro trentennale diritto sulle concessioni marittime. Di recente l’Avvocatura generale Ue ha relazionato alla Corte Europea sostenendo l’illegittimità delle proroghe. La Corte, che non si è mai discostata dal parere dell’Avvocatura, presto condannerà l’Italia.
Il risultato è che presto gli imprenditori balneari vedranno messe all’asta le concessioni su cui hanno costruito la propria tradizione ed il loro reddito familiare. Dopo più di sessant’anni svendiamo un pezzo di made in Italy, mettiamo in ginocchio 30mila imprese e tutto l’indotto legato al turismo. In nessuna nazione europea esiste una economia turistico-balneare comparabile, per cui la direttiva Bolkestein ha prodotto effetti perversi solo da noi.
Le possibili soluzioni
Per prima cosa conviene subire la condanna senza adempierla fino al 2020 (in fondo l’Italia in un recente passato ha pagato sanzioni per questioni anche meno rilevanti). Ma la soluzione strategica è sostenere in Europa la necessità di conferire all’Italia uno statuto speciale (come per la Gran Bretagna), riconoscendo la particolare economia turistica, il made in Italy e la presenza di un terzo del patrimonio architettonico mondiale.
(Alessia Brogi)