
di Giorgio De Biasi
Stamane il Corriere della Sera, capofila degli interventisti, titola in prima pagina: “Zelensky scuote l’occidente”, virgolettando poi nel sottotitolo una frase pronunciata dal Presidente Ucraino: “Vi manca il coraggio, dateci le armi.”, verosimilmente indirizzata ai governi dell’Unione Europea.
Accantonando, per il momento, l’esame della ratio che spinge il Corriere della Sera a rivestire un ruolo interventista nella guerra Russia Ucraina che dura da ormai otto anni, appare ed è opportuno rimandare al Presidente Zelensky quel “Vi manca il coraggio, dateci le armi.” che illumina un evidente ingratitudine ed una pesante accusa che l’Italia non si merita.
Sarebbe opportuno che il Governo italiano facesse sapere al Presidente Ucraino di stare molto attento quando parla anche perché non parla da attore professionista ad un pubblico televisivo ma da Capo di Stato a una nazione amica quale è l’Italia.
Un’Italia che ha fatto molto di più di altri stati europei anche perché sul suolo italiano soggiornano migliaia di cittadini ucraini che, qui da noi, ottengono sempre il rispetto che è loro dovuto e che da noi è sempre stato riconosciuto.
L’Italia ha concesso aiuti economici ed aiuto in armi senza il minino tentennamento, senza negare il pieno diritto dell’Ucraina a difendersi dall’invasione dell’esercito russo.
All’Europa e all’Italia, caro Presidente Zelensky, il coraggio non è mai mancato e non mancherà nel momento in cui insieme agli altri stati della Comunità Europea voterà a favore dell’ingresso dell’Ucraina nella UE.
L’Italia ha già espresso per bocca del Presidente DRAGHI il suo parere favorevole, così come continua ad inviare armi all’esercito ucraino.
All’Italia, che non è rappresentata dal Corriere della Sera interventista per non si sa bene quali motivi, il coraggio non manca e non è mai mancato.
L’ingratitudine di Zelensky illumina la differenza che passa da una momentanea “icona” ad un vero “uomo di stato”.