Sin dall’inizio del conflitto russo-ucraino “Realizzare Insieme” ha sempre tentato, con l’impegno del ricercatore, di comprendere le motivazioni che lo hanno innescato ritenendo che solo dopo la comprensione delle ragioni russe ed ucraine si possa dispiegare un serio confronto sui tempi e sulle modalità di una trattativa che possa determinare la fine delle ostilità.
Pur partendo dall’accoglimento della tesi assunta dai Governi Draghi e Meloni nonché dagli stati dell’Unione Europea secondo i quali l’aggressione russa all’Ucraina non ha alcuna valida motivazione, non è stato difficile ricordare l’impegno russo ad infrenare – dopo la caduta del muro di Berlino – il suo arretramento nei confronti di un occidente che stava arrivando ai suoi confini grazie all’espansione della NATO a guida USA il cui disegno strategico era quello di stabilizzare l’Europa Orientale per proteggerla da una “instabilità” proveniente dalla Russia.
Così dopo la Polonia, la Repubblica Ceca e l’’Ungheria, la NATO ha finito con l’inglobare anche l’Estonia, la Lettonia, la Lituania ma anche la Romania, la Slovacchia, la Bulgaria e la Slovenia.
Già da allora era impossibile pensare che la Russia di Putin potesse non apporre alcuna resistenza ad una NATO che era arrivata ai suoi confini più sensibili.
Ecco perché appare non propriamente corretto affermare che la guerra in Ucraina è iniziata nel 2014 con l’occupazione della Crimea da parte della Russia e l’intervento russo nell’Ucraina orientale, nella regione del Donbas.
“Realizzare Insieme” reputa opportuno riconoscere che l’Italia e l’Europa si trovano a dover affrontare una situazione complessa e incerta, all’interno di uno scenario in cui gli interessi geopolitici degli USA si dispiegano anche mediante la presenza di una NATO che governano e finanziano.
Fatta questa premessa “Realizzare Insieme” ritiene verosimile che il conflitto in corso possa perdurare nel tempo o almeno fino a quando USA ed Europa non continueranno a fornire sostegno economico ed armi al fine di consentire un’efficace difesa del territorio ucraino ma soprattutto la sua economia di guerra.
Questa la “fotografia” del conflitto fino ieri, ovvero fino a quando, un’improvvida dichiarazione del Presidente Francese Macron che ipotizza una discesa sul territorio ucraino di soldati degli stati della UE, ed una – altrettanto improvvida – del capo dell’esercito britannico che ha avvertito i cittadini del Regno Unito di prepararsi a una guerra della portata dei grandi conflitti del XX secolo.
“Realizzare Insieme” crede che tali affermazioni debbano trovare una netta opposizione da parte del Governo italiano che, per altro e per bocca dei suoi Ministri della Difesa e degli Esteri si sono già espressi contro l’invio di nostre truppe in Ucraina.
“Realizzare Insieme” ritiene che mai come ora il precetto costituzionale “l’Italia ripudia la guerra” sia attuale e debba essere affermato.
Nessun infingimento è tollerabile e la posizione dei partiti sull’argomento deve essere chiara ed inequivocabile prima del voto dell’8 giugno.
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