di Luciano MENEGHETTI
Sembra che la Commissione Europea abbia intenzione di adottare una direttiva per imporre le “quote rosa” agli imprenditori europei, cioè una quota fissa di donne tra i lavoratori, obbligatoria e da rispettare nelle assunzioni.
Il problema non è solo, naturalmente, che le quote rosa vanno contro il concetto di “meritocrazia” e trattano le donne come una “specie protetta”, dei “panda”, come se le donne non si sapessero far valere da sole.
Infatti le prime a essere contro le “quote rosa” dovrebbero essere proprio le donne.
Il bello di una direttiva di tal fatta è sapere se si applicherebbe a tutti i lavori o solo a quelli a cui ambiscono le donne.
Gli imprenditori edili saranno obbligati ad assumere un numero fisso di “muratori” donne?
Le municipalizzate delle città saranno obbligate ad assumere un numero fisso di “operatori ecologici” donne?
Oppure le quote rosa si applicheranno solo ai lavori per cui ci sono donne disponibili?
Impiegate, magistrati, funzionari, dirigenti, ecc. ecc.
Tanto per sapere: secondo l’Unione Europea i maschietti dovrebbero fare i lavori che non piacciono alle donne, mentre per quelli che piacciono alle signore, essi dovrebbero accettare, a parità di merito o anche con merito maggiore, di vedersi scavalcati?
Altro fulgido esempio di come l’Unione Europea, nella sua smania di inseguire e perseguire il “politicamente corretto”, finisca nel “politicamente idiota”.
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