di Luciano MENEGHETTI
In queste ore, con le notizie che provengono dall’Ucraina è cresciuta in tutti l’ansia e fioccano le discussioni su chi ha ragione e su chi ha torto.
Innanzitutto osserviamo che, a naso, le cd. sanzioni che verranno imposte alla Russia, che in pratica non sono altro che il divieto di commerciare con essa, si tradurranno in un danno per quei paesi in cui l’import-export con la Russia è così costituito: import energia, export prodotti finiti, cioè l’Italia.
Secondo, quando si vuol fare una politica internazionale “muscolare”, come hanno fatto in questi mesi gli U.S.A. e a traino malvolentieri l’U.E. sull’Ucraina, bisognerebbe anche essere disponibili a impegnare i propri soldati in guerra e quindi disponibili a vedere morire i propri giovani.
Putin certamente lo è. Dubito lo siano gli U.S.A e ancor meno i paesi dell’U.E.
Detto questo, la domanda che tutti in queste ore si fanno è: Putin è un”Rasputin” sanguinario e guerrafondaio, che, pur di raggiungere i suoi scopi è disponibile a scatenare una guerra in Europa, o un politico che difende solo i legittimi interessi della Russia?
Premesso che ogni guerra scoppia sulla scommessa sbagliata degli stati che la guerra non scoppierà, è certo che Putin ha scommesso che il conflitto armato resterà limitato alle province del Donbass con l’appoggio di Mosca, contro l’Ucraina con l’apporto logistico dell’Occidente.
Che poi egli abbia ragione a muoversi in questo modo, avendo passato il “Rubicone” dell’invio di truppe russe in Donbass, è di tutta evidenza.
Che cosa da anni chiedeva la Russia? Che l’Ucraina ottemperasse agli accordi di Minsk riconoscendo l’autonomia alle sue provincie dell’est a maggioranza di popolazione russa e che gli U.S.A. si impegnassero formalmente a non estendere la Nato all’Ucraina.
Non mi pare fossero richieste assurde e inaccettabili, come da mesi le stanno descrivendo i media occidentali.
L’Ucraina con l’avallo statunitense ha sempre continuato a respingere al mittente tali richieste.
Vale questo atteggiamento una guerra?
Per l’Ucraina sì e ciò è comprensibile. Ma per gli occidentali?
Credo di no.
L’Italia, per evitare conflitti interni, ha riconosciuto l’autonomia all’Alto Adige a maggioranza di popolazione tedesca, che ancora oggi vorrebbe annettersi all’Austria.
Noi non abbiamo invocato la Nato per stroncare le richieste degli altoatesini.
Forse siamo stati più fessi degli ucraini.
O forse solo più lungimiranti.