Riflessioni elettorali
LA FINE CHE VERRA’
di Carmine FIORITI
La situazione politica italiana è, di fatto, talmente ingarbugliata che neppure Nostradamus ha provato, a suo tempo, ad individuare soluzioni tra le sue centurie.
Purtroppo, è non lo dico con paura o tensione, queste elezioni che si manifestano in prossimità delle Idi di Marzo, non risolveranno un granché; anzi aggraveranno ancor più la situazione, così tanto che non si potrà fare altro che consegnare il Paese ai Cinque Stelle, allorquando, dopo due, tre o sei mesi, si tornerà a votare ancora.
Non c’è nulla che si può fare: è uno sbocco naturale, obbligato ed irrimediabile. Sì, è vero, sarà Rivoluzione. Sarà l’annientamento di tutti e di tutto. Ci sarà la Vandea italiana, ci saranno i Robespierre, i Marat, i Danton; tutto in omaggio ad un copione già scritto dai ricorsi Vichiani che, al di là del tempo, restano ancor attuali e tuttora applicabili.
Non si può far altro e né si può andare contro il tempo, visto e considerato che, nel frattempo, da più anni a questa parte, non abbiamo imparato nulla e non siamo stati in grado di riportare la Politica ad un livello di decenza, di credibilità e di serietà.
Abbiamo fatto governare i Giudici che, pur non volendo, continuano a farlo; continuano a fare politica, pur essendo un Ordine indipendente che dovrebbe, a sua volta, garantire indipendenza.
Stiamo facendo governare i poteri Forti, indicando in essi Banchieri ed affaristi dell’ordine mondiale che possono permettersi mutamenti di Governi, di politici e di Sistemi.
Assistiamo alla più squallida campagna elettorale del dopoguerra, nella quale la parola d’ordine è abolizionismo di tutto quel che potrebbe essere antipatico, proposizione di sistemi impossibili, mutamenti di condizioni, pagamento dei redditi praticamente a tutti (tranne alla categoria dei poliziotti ed insegnanti che sono diventati, all’improvviso, i nuovi ricchi!!!)
L’esagerazione impera e si diffonde. E, poi, c’è la corsa alla candidatura come testimoniano le richieste pervenute ai cinque stelle, in ossequio alla diffusa convinzione che tutti siamo in grado di prendere in mano l’Italia e governarla come nessuno ha mai saputo fare. E come non mai ci sarà l’imprevedibile nella seconda tornata elettorale. Quella che si verificherà dopo la inutilità di questo giro.
D’altro canto, la consegna del Paese ai cinque stelle è scontata, matematicamente irreversibile. Ma è percorso obbligato perché, dalla situazione distruttiva che si verificherà immancabilmente, nascerà o risorgerà la classe politica italiana; quella classe che è stata capace di tirare fuori il Paese dalle secche del dopoguerra; quella classe che è stata capace di portare l’Italia tra le potenze mondiali.
Purtroppo oggi questa classe è diventata la barzelletta d’Europa e del Mondo ed è anche giusto che imploda sonoramente, dopo le purghe e le ghigliottine che verranno.
Dalle proprie macerie, l’Italia dell’Elettra si sveglierà finalmente dal suo sonno vile!