Finalmente le liste dei candidati per la rappresentanza parlamentare sono state compilate e chiuse.
Finalmente, ora, potremo ascoltare, e comprendere i programmi dei vari partiti politici che si contendono una vittoria elettorale e che, restando fermi a quando dicono illustri commentatori, non sarà così netta né per gli uni né per gli altri tanto da poter impedire la formazione di un autorevole governo che duri per una intera legislatura.
Ma chi sono questi uni e questi altri?
Cartelli elettorali, alleanze politiche, ammucchiate per vincere?
Spetta a ciascuno di noi comprendere che cosa siano mediante lo studio delle proposte dei singoli partiti che compongono le alleanze; mediante l’analisi del loro comportamento nel corso della passata legislatura; mediante un attento esame del valore dei candidati che sono stati prescelti dalle rispettive segreterie politiche nazionali.
Per ora possiamo solo comprendere che esistono due schieramenti che potrebbero contendersi la vittoria, ovvero la conquista della maggioranza dei seggi in entrambi i rami del parlamento.
Il “centro sinistra” dentro al quale il Partito Democratico è accreditato di un consenso intorno al 23/24% ed un “centro destra” dentro al quale il partito Fratelli d’Italia otterrebbe un consenso intorno al 24/25%.
Questa realtà è, in buona sostanza, la vera competizione elettorale poiché gli altri partiti facenti parte delle coalizioni non sono, per ora, accreditati di simili percentuali.
Una competizione, quindi, che vedrà opporsi “progressisti” e “conservatori” così come PD e F.d.I da tempo si definiscono e vengono definiti dai media i quali, quotidiani a tiratura nazionale e telegiornali RAI e LA7, si guardano bene dallo spiegare agli elettori quale significato dare ai due termini.
• Il progressismo è una filosofia politica che sostiene il mutamento della società attraverso l’attuazione di politiche riformiste e innovatrici, perseguendo il progresso in campo sociale, politico ed economico. È una filosofia tipica delle politiche di sinistra ed in particolare del Partito Democratico.
• Il conservatorismo è una filosofia politica che diffida dai mutamenti improvvisi, la cui incontestabile espressione è il concetto di rivoluzione, e sostiene l’opportunità di preservare un determinato stato istituzionale, religioso, sociale, avversando la trasformazione di idee, forme e istituti che cancellano le radici e la cultura di una democrazia. È una filosofia sociale e politica tipica delle politiche di destra ed in particolare di Fratelli d’Italia.
Su questi fondamentali concetti dovrebbe svilupparsi il confronto elettorale. Purtroppo, così non è dal momento in cui importanti temi di “ordine sociale” sono messi in discussione da una sinistra che mediante il “politicamente corretto”, il “pensiero unico” e la “cancellazione della cultura” obbliga la destra conservatrice alla difesa della tradizione, della famiglia e della proprietà privata.
Orbene, è ora possibile riflettere:
• dobbiamo orientare il personale convincimento verso un centro sinistra, egemonizzato dal PD, che dopo essersi inventato l’ultima formuletta culturale del politicamente corretto e dopo essersi consegnato definitivamente alla demagogia dei tempi, vuole continuare a governarci.
• dobbiamo orientare il personale convincimento verso un centro destra, dove oggi prevale il partito Fratelli d’Italia, che oltre a “Dio, Patria e Famiglia” vuole governare il Paese conservando
quella cosa che sono i «valori» di una società, ed alcuni aspetti essenziali della sua «tradizione».
Accantonando l’interpretazione filosofica di porgessimo e liberalismo possiamo affermare che secondo noi, ovvero, secondo Realizzare Insieme:
• Il progressismo legato al politicamente corretto è una miscela esplosiva che travolge principi, riferimenti e finisce per accreditare ogni bizzarria giustificandola come innovazione e libertà e così sdoganando tutto il peggio che una società può esprimere.
• Il conservatorismo legato alla tradizione è un insieme di valori che, pur restano tuttora validi nella società occidentale, necessitano di una rivisitazione capace di affermarne alcuni come «non negoziabili» ed altri quali “negoziabili” secondo lo svolgersi della vita sociale ma non secondo le “mode” dell’ultimo momento.
Sempre secondo Realizzare Insieme oggi è auspicabile che di fronte ad una arroganza del “politicamente corretto” che la sinistra afferma forte di una occupazione sistemica dell’informazione, della magistratura, importanti gangli dello stato, il centro destra si dispieghi senza tentennamenti e timidezze una forte e decisa politica capace di rimarcare le proprie differenze dalla sinistra.
È bene qui rammentare a quanti seguono Realizzare Insieme che, non solo per noi, ma anche per taluni attenti osservatori politici, essere politicamente conservatori non significa essere contro il cambiamento, non significa affatto essere a favore sempre e comunque del mantenimento dello status quo.
Significa non già opporsi al cambiamento in quanto tale ma opporsi al cambiamento che obbedisce supinamente all’ultima moda.
Significa essere a favore del fare con buon senso, con cautela, con uno sguardo al passato ma conscendo il mondo di oggi, con senso dello Stato e con coerenza nell’azione politica.
REALIZZARE INSIEME è ben attento alla valenza, in termini politici, del confronto in atto fra “Fratelli d’Italia” e “Partito Democratico” e, proprio per questo, ci appare opportuno attirare la vostra attenzione sulla manipolazione dei sondaggi effettuata da una stampa interamente governata dalla sinistra.
I giornali ogni settimana la notizia la danno così: “Aumenta la distanza tra la coalizione di centrodestra, quasi al 49% e la coalizione del PD, di poco sopra al 30%”.
La notizia è manipolatoria, perché tralascia sempre la percentuale del movimento 5 Stelle, intorno al 13% e quella di Calenda-Renzi, al 5%.
Siccome dopo le elezioni la coalizione del PD, i 5Stelle e Calenda- Renzi, andrebbero al governo insieme se ne avessero la possibilità, si vede come, con le attuali percentuali, siano in una condizione di sostanziale parità tra i due fronti.
Pertanto, smettiamola di credere alla bufala che i giornalisti, “pro domo sua”, ci vogliono propinare, secondo cui il centrodestra ha già vinto.
Non è così.
Per ora si profila un pareggio e, quindi, l’ennesima palude in cui ci troviamo dal 2011.
Ecco perché è necessario votare scegliendo un partito della coalizione di centro destra.
Questa è la scelta che sarà necessario compiere il prossimo 25 settembre 2022 quando, diventerete “RE O REGINA PER UN GIORNO” avendo nelle proprie mani quello scettro – quella matita – che segnerà le sorti dell’Italia per i prossimi cinque anni.
Un solo grave errore ognuno di noi potrà commettere: DISERTARE IL VOTO: NON VOTARE.
Related posts