
di Luciano Meneghetti
Per evitare il bagno di sangue non dovevamo inviare armi, ma chiedere, come Europa, la resa condizionata dell’Ucraina mediando coi russi.
Gli Stati Uniti avevano fatto credere, come al solito per i loro interessi, agli ucraini che li avrebbero aiutati militarmente inviando soldati.
Gli hanno detto “armatevi e partite”, per poi abbandonarli, visto che la terza guerra mondiale in Texas, in Ohio o in California non la vogliono e i “marines” sono rimasti nelle loro basi.
L’Europa poi si è comportata da perfetto scendiletto degli americani.
Visto che della terza guerra mondiale hanno tutti una fifa boia, l’Europa si è limitata a dire che Putin è il nuovo Hitler, ma si è ben guardata da dichiarare guerra e mandare i propri giovani a combattere come nel 1939.
Non ha inviato soldati ma solo armi per lavarsi la coscienza, col bel risultato di rinunciare ad un ruolo di mediazione con la Russia, che sarebbe stato naturale per l’Europa. Inviare armi significa solo far massacrare di più e più a lungo gli ucraini, anche civili, essendo essi destinati alla sconfitta comunque.
L’unica cosa che si doveva fare fin dall’inizio dell’invasione, cioè cercare di convincere gli ucraini alla resa condizionata per salvare il salvabile, non si è voluto fare. Col bel risultato che ora a mediare è Israele, la Cina, la Turchia e l’India.
Una sconfitta politica e morale totale di noi europei.
Dopo aver causato questa situazione facendo credere agli ucraini che avremmo combattuto al loro fianco per farli entrare in Europa e staccarli dalla Russia, poi li abbiamo abbandonati e ora assistiamo al loro massacro, in attesa di cosa?
Non si sa.
Giustamente Zelensky è incazzato e le sue parole di ieri: “CON IL RIFIUTO DI COMBATTERE AL NOSTRO FIANCO, IL SANGUE DI OGNI BAMBINO UCRAINO, DA OGGI, RICADRÀ SUI PAESI DELLA NATO”, sono assolutamente condivisibili.
Vergognamoci di questa pagina nera dell’Europa.