UN INTELLETTUALE TUTTO TONDO
di Giorgio De Biasi
Che Ezio MAURO già Direttore del quotidiano “la Repubblica” stia tentando, con i suoi editoriali, di ricucirsi addosso quel vestito di sinistra che aveva lasciato appeso nell’armadio per seguire Renzi sino a rimetterci la direzione del prestigioso giornale, è cosa risaputa.
Ecco perché oggi stupisce il contenuto del suo editoriale: “La battaglia tra sindaci e lo sceriffo” che supera la sinistra andandosi a collocare in quell’area antagonista estrema tanto da fargli affermare: “Che siano i Sindaci a reagire, nel deserto intellettuale italiano, è una conferma della vitalità potenziale della politica cosiddetta dal basso.”
Personalmente giudico questa analisi non solo errata ma addirittura “OFFENSIVA” verso tutta quella parte maggioritaria del popolo italiano che non può essere etichettata da “un comunista” come “deserto intellettuale” per il sol fatto d’avere abbandonato Renzi e scelto di votare M5S e Centro Destra.
Ma fosse solo questa la “forzatura” che il nostro cerca invano di fare penetrare nella testa del lettore può essere compresa oltre che legittima. Ma diviene illegittima e non vera quando Mauro scrive: “Salvini doveva prevedere che proprio qui, negli ottomila palazzi comunali d’Italia, la torsione della sua politica sull’immigrazione avrebbe dovuto superare la prova della realtà.”
Lo sanno anche i sassi che gli ottomila palazzi sono solo DUE – Palermo e Napoli – due Comuni retti da una politica che non riesce a raccogliere i rifiuti e che non riesce a debellare l’invasione delle formiche nei letti degli ospedali addosso ai malati.
A Milano solo l’Assessore Majorino sbraita contro Salvini mentre il Sindaco SALA, ben conscio d’essere “miracolato” grazie alla sbagliata candidatura PARISI se ne sta zitto per non rendere inutile la sua rielezione già fortemente compromessa dalle stesse dichiarazioni del suo assessore Majorino.
Chiudo questa breve riflessione ritornando al “deserto intellettuale” di Ezio Mauro per non riconoscergli, ripeto NON RICONOSCERE A LUI, alcun diritto di giudicarmi né deserto né intellettuale.
Io sono uno che ha pagato e continua a pagare le tasse alla fonte. Uno che ascolta, pensa, riflette, sceglie e vota sperando di costruire il bene di tanti salvaguardando, ove possibile, anche il mio personale.
Ezio MAURO non è abitante di quel “deserto intellettuale” in cui mi colloca. Lui preferisce frequentare gli sfarzosi “giardini svizzeri” proprietà del suo editore cittadino svizzero.